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domenica 25 aprile 2010

IO CHI SONO?

A un discepolo che gli chiedeva: “Ma tu chi sei?”, Osho rispondeva: “È una domanda semplice e naturale, ma è impossibile rispondere. Chi sono io? Questa domanda è stata fatta per migliaia di anni e ha aiutato migliaia di persone a scoprire se stesse, ma nessuno ha mai trovato una risposta, perché l’essere di ognuno di noi è un mistero. Puoi chiedere, puoi fare esperienza del mistero, ma non è possibile dare una risposta, in quanto la risposta uccide il mistero. La risposta è un modo per demistificare. Puoi sentirmi, puoi gioire con la mia gioia, puoi lasciarti colmare dal mio canto, puoi danzare fino ad annullarti, ma tutto questo non fa che rendere ancor più denso il mistero: non è una risposta. Un giorno lo capirai, quando giungerai a conoscere te stesso.

Conoscere se stessi è possibile, ma è impossibile tradurre in parole questa conoscenza. La natura delle cose non permette di formulare una risposta su ciò che è l’essenza più intima del tuo essere. È un segreto e resterà sempre tale. In realtà, più vi entri in profondità, più vieni travolto dalla meraviglia e non dalla conoscenza. Sei incantato dalla sua magia, dal suo silenzio, dal suo splendore, resti senza fiato. Vedi la bellezza più grande che tu abbia mai immaginato, ma non riesci a trovare una sola parola che la descriva; ogni descrizione risulta inappropriata, ogni spiegazione è impossibile.


La domanda svanisce, ma non si trova una risposta. La domanda svanisce e tu diventi la risposta. All’inizio tu stesso sei la domanda, poi diventi la risposta, ma non trovi nessuna risposta verbale. Non arrivi a una conclusione logica, che ti fa dire: ‘Sono A, sono B, o sono C’. Sai chi sei, ma quella conoscenza è lontanissima dal poter essere espressa con le parole. La gratitudine ti farà cantare, la riconoscenza ti farà danzare, gioirai per quella benedizione inattesa: gli altri brancolano nel buio, ma il tuo cielo è terso e tu sei sbocciato. Senti il sapore del tuo essere, lo vedi, ne ascolti la musica, sei ricolmo della sua fragranza, ma nulla di tutto questo è esprimibile a parole. Non ci sarà mai nessuna risposta. Quando lo scoprirai, anche tu riderai di questa domanda. Tu sarai presente, ci sarà un’estasi tremenda, ma non ci sarà nessuna risposta. Non è qualcosa a cui si può rispondere.

Nessuna risposta mai ti potrà appagare. Puoi leggere tutti i libri di religione, di filosofia e di teologia; puoi leggere tutte le risposte che la gente ha dato, ma nulla ti appagherà mai, proprio come la parola ‘acqua’, non potrà mai toglierti la sete. Hai bisogno di acqua vera e quando la tua sete sarà placata, non potrai mai esprimere a parole quell’esperienza di profondo appagamento. Potrai solo dire: ‘Ora la sete non c’è più’. A questo porta l’esperienza suprema del proprio sé, potrai dire: ‘Ora non esiste più nessuna domanda’. Tutte le domande sono scomparse, esisto semplicemente: sono una luce per me stesso, uno splendore, un mistero, una meraviglia, senza la minima possibilità di comunicarlo ad altri. La tua domanda cercava una risposta, ma una risposta in quanto tale non esiste. L’esperienza è la risposta, tu sei la risposta!”.

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