Prevalentemente utilizzato nel linguaggio sportivo, il termine the zone indica uno stato di trance agonistica, lo stato mentale in cui l'atleta è totalmente focalizzato nell'azione da compiere. Entrare nella zona, in the zone, sempre nel gergo dello sport, coincide con un particolare stato di grazia, durante il quale si è totalmente immersi nel gesto atletico riuscendo ad ottimizzare le proprie prestazioni.
Il termine the zone è ripreso anche dalla psicologia moderna quando descrive l'esperienza del fluire (flusso o esperienza ottimale) come quel particolare stato della coscienza in cui l'individuo è totalmente focalizzato in un determinata attività.
In realtà, ben prima dell'ambito sportivo e di quello psicologico, il concetto in questione sembra derivare da millenarie tradizioni filosofiche e spirituali che si soffermano sul concetto di presenza mentale e consapevolezza. Ad esempio, chi pratica il buddismo zen tramite la meditazione, impara a dimorare nel presente e ad osservare il flusso continuo dei pensieri da osservatore (testimone).
Recentemente anche il grande tennista Federer si è pronunciato cosi' in merito alla sua esperienza nella zona: "Quando entri ‘in the zone’, è come se tutto accadesse al rallentatore, mentre per il mio avversario il tempo scorre più velocemente. Senti quasi di avere più tempo, sei più sereno e più rilassato."Qui l'articolo.
Esistono molti testi che parlano dell'esperienza nella zona, ma oggi vogliamo consigliare un libro giallo che, pur rimanendo tale, tratta indirettamente dell'esperienza della zona, in maniera - secondo noi - più appassionante di tanti altri testi specifici sul tema.
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