Aggiungi al carrello
Visualizzazione post con etichetta frasi Krishnamurti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta frasi Krishnamurti. Mostra tutti i post

domenica 11 gennaio 2015

Krishnamurti - Il pensatore e il pensiero

Quando vi osservate con molta attenzione, quando siete consapevoli senza scelta di ogni pensiero, di ogni sentimento, allora scoprite che c’è un pensatore e c’è il pensiero; che c’è un’entità che esperisce, un osservatore, e c’è l’esperienza, l’osservato. Questo è un fatto, non è così? C’è un censore, un’entità che giudica, valuta, pensa, osserva; e c’è la cosa che viene osservata. Perciò c’è un pensatore e c’è il pensiero, c’è una divisione fra il pensatore e il pensiero. Il pensatore cerca di dominare il pensiero, di cambiarlo, di modificarlo, di controllarlo, di forzarlo, cerca di imitare e così via. Questa divisione tra pensatore e pensiero crea conflitto perché il pensatore è sempre il censore, l’entità che giudica, che valuta. Tale entità è condizionata, perché nasce come reazione al pensiero, che è esso stesso una mera reazione di condizionamento, di memoria. Capite signori? Questa è una cosa molto semplice, che voi stessi potete scoprire.
Jiddu Krishnamurti


Consiglio di lettura:
Questa Luce in Se Stessi
La vera meditazione

sabato 5 aprile 2014

Il Silenzio Krishnamurti

Krishnamurti libri:
Il silenzio interiore è come lo sbocciare di un fiore, quando si apre rivela quello che era già presente ma nascosto. E’ come la luce diffusa di una bella sera di settembre, quando tutto sembra toccato dalla qualità della luce e anche le ombre diventano gentili. E’ una fonte di visione profonda e gioia senza contropartite. Ma non lo si incontra facilmente. Ha una sola porta d’accesso: il presente, l’adesso. E questa porta – che è una condizione della mente – è sbarrata quando si è assorbiti lontano dall’adesso, dalla sua semplicità. Qui compare tutto il complicato, apparentemente infinito, gioco della mente, del pensiero, delle emozioni, delle definizioni e dei ricordi. E dei progetti. Mettere ordine in tutto questo, materialmente e interiormente, è senz’altro necessario. Il pensiero va e ritorna là dove manca ordine, è la sua funzione. Questo dice qualcosa della natura del silenzio. Essendo la sua natura pace, libertà completa dal dolore e dal desiderio, mette in evidenza il dolore e il desiderio. Per questo chi vi è preso fugge il silenzio e il presente, perché rendono il disordine interiore ancora più forte, evidente, chiaro. Cacciati dal presente, maestro troppo severo, si ritorna al gioco della fuga, della contraddizione e del desiderio. Eppure è solo attraverso il presente che può accadere una visione chiara, semplice, oggettiva. E’ nel presente che tutto trova il suo giusto posto, che la scelta finisce, che il raggio di luce che entra dalla finestra cadendo sulla quotidianità acquista il suo peso, il suo spazio, mettendo silenziosamente al loro posto la memoria e il desiderio. Il silenzio è permettere all’attenzione di incontrare ciò che è, interiormente e intorno a noi. Un’emozione, un pensiero o il rumore della pioggia che sta cadendo delicatamente; il rumore della stufa a legna e del frigo nel silenzio della casa. Quando l’attenzione è così vigile, aperta e senza centro è libertà ed è vita. Quasi tutto il nostro tempo scorre nell’opacità di un’attenzione limitata, concentrata su poche cose, sul risolvere una questione particolare mentre tutto il resto scorre sullo sfondo. Come dire l’immensa perdita che questo fatto costituisce? La differenza è davvero tra vivere e non vivere. Eppure sembra che dare tutta l’attenzione ad un problema sia del tutto naturale, anzi, porti più vita ed energia. Che è l’energia dello spazzare via tutti i dubbi, tutte le distrazioni. C’è una cecità in questo. La cecità della rigidità, del perseguire il successo mentre si trascura tutto il resto. E’ l’ancorarsi a idee predefinite che blocca l’attenzione. E’ il sentire e vivere l’idea come sostitutiva di ciò che è che blocca la percezione. Ed è l’assenza di consapevolezza che questo accade davvero che porta ad auto ingannarsi. Jiddu Krishnamurti

venerdì 26 luglio 2013

KRISHNAMURTI FRASI

Molti di voi vivono nelle città, con tutto il traffico, il rumore e l’inquinamento dell’ambiente. Probabilmente non vi capita spesso di essere in mezzo alla natura. C’è questo mare meraviglioso, ma voi non siete in relazione col mare. Lo guardate, magari ci andate a fare una nuotata, ma non avete il senso di questo mare con la sua enorme vitalità ed energia, la bellezza delle onde che si infrangono sulla costa – non c’è nessuna comunicazione fra quel meraviglioso movimento del mare e voi. E se non siete in relazione con questo, come potete esserlo con qualcun altro? Se non percepite il mare, la qualità dell’acqua, delle onde, della grande vitalità della marea che sale e scende, come potete essere consapevoli o essere sensibili alla relazione umana? Vi prego, è molto importante comprenderlo, perché la bellezza non è soltanto nella forma fisica, l’essenza della bellezza è quella qualità di sensibilità, la qualità dell’osservazione della natura. Jiddu Krishnamurti
CONSIGLIATO:

lunedì 25 marzo 2013

KRISHNAMURTI FRASI

“Il vaso contiene l'acqua.. ed è l'acqua che dovete bere, non serve a nulla adorare il vaso.. purtroppo invece, l'umanità tende ad adorare il vaso e a dimenticare l'acqua….”
Jiddu Krishnamurti

CONSIGLIATO:

giovedì 19 aprile 2012

KRISHNAMURTI... FRASI



Abbiamo accumulato tante ferite, e se non ne siamo consapevoli tutte le nostre azioni diventano reazioni a quelle ferite. Nella conoscenza di sé c'è la fine del dolore e, quindi, l'inizio della saggezza.
J. Krishnamurti


Share |