venerdì 29 aprile 2011

QUI E ORA... Paulo Coelho

Ogni guerriero della Luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della Luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della Luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della Luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della Luce ha pensato di non essere un guerriero della Luce.
Ogni guerriero della Luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della Luce ha detto “sì” quando avrebbe voluto dire “no”.
Ogni guerriero della Luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della Luce: perché ha passato queste esperienze e non ha perduto la speranza di essere migliore.
(Paulo Coelho)


consiglio di lettura: 

QUI E ORA... Ramana Maharshi

Lo stato che chiamiamo realizzazione è semplicemente essere se stessi. Colui che si è realizzato non può descriverlo. Può solo esserlo.

(Ramana Maharshi)


QUI E ORA... Giovanni Falcone

Chi ha paura muore una volta al giorno, chi non ha paura muore una volta sola.

(Giovanni Falcone)

giovedì 21 aprile 2011

Osho...la vita porta sfide

"Tutto ciò che occorre sono intelligenza e consapevolezza, in modo che tu possa rispondere a qualsiasi situazione. La vita porta sfide, e tu porti consapevolezza a quelle sfide." Osho


mercoledì 20 aprile 2011

Eckhart Tolle... respiro nel qui e ora

“Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente.”
Un Nuovo Mondo, Eckhart Tolle

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venerdì 15 aprile 2011

OSHO: Ogni volta che ami, il sé scompare

“Io insegno l’amore per se stessi. Ma ricorda, amore per se stessi non significa orgoglio egocentrico, niente affatto, significa esattamente l’opposto. La persona che ama se stessa scopre che in lei non esiste alcun sé. L’amore dissolve sempre il sé: questo è uno dei segreti alchemici che dev’essere compreso, appreso, sperimentato. L’amore dissolve sempre il sé. Ogni volta che ami, il sé scompare. Quando ami una donna, almeno nei pochi istanti in cui senti amore reale per lei, in te non esiste un sé, alcun ego. L’ego e l’amore non possono esistere insieme. Sono come la luce e l’oscurità: quando viene la luce, l’oscurità si dissolve. Se ami te stesso, ti sorprenderai: l’amore per se stessi implica la scomparsa del sé. Nell’amore per se stessi non esiste mai un sé.
Questo è il paradosso: l’amore per se stessi è totale assenza di sé. Non è egocentrismo; perché ogni volta che esiste la luce non c’è alcuna oscurità, e ogni volta che esiste amore non c’è alcun sé. L’amore scioglie il sé congelato. Il sé è simile a un cubetto di ghiaccio, l’amore è simile al sole del mattino. Il calore dell’amore… e il sé inizia a sciogliersi. Più ami te stesso meno troverai un sé dentro di te, per cui diventa una meditazione profonda, uno slancio appassionato verso il divino. E tu lo sai! Forse non sai nulla dell’amore per te stesso, perché non ti sei mai amato. Ma hai amato gli altri, e devi aver colto dei bagliori fugaci.
Devono esserci stati istanti rarissimi in cui per un secondo, improvvisamente, tu non eri più presente e solo l’amore esisteva, solo l’energia dell’amore fluiva, senza avere un centro: dal nulla verso il nulla. Quando due amanti sono seduti vicini, due nulla sono seduti vicini, due zero siedono vicini; e questa è la bellezza dell’amore: ti svuota totalmente del tuo sé. Ricorda, dunque: l’orgoglio egocentrico non è mai amore per se stessi. L’orgoglio egocentrico è esattamente l’opposto. La persona che non è riuscita ad amare se stessa diventa egocentrica”

Fonte: -OSHO-Con te e senza di te, pp. 70-71

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QUI E ORA... Charlie Chaplin

Non sono cittadino di nessun posto, non ho bisogno di documenti e non ho mai provato un senso di patriottismo per alcun paese, ma sono un patriota dell'umanità nel suo complesso. Io sono un cittadino del mondo. 
Charlie Chaplin

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ESSERE NEL QUI E ORA



Video semplice e lineare... nn condivido un'affermazione fatta al minuto 6.
Secondo me  si può essere nel qui e ora anche solo OSSERVANDO I PENSIERI CHE SCORRONO, SENZA IDENTIFICARSI CON L'EGO, RIMANENDO CONSAPEVOLI. Dal video invece sembra emergere che qui e ora voglia dire soltanto assenza di pensieri. Credo invece che si possa essere nel qui e ora anche OSSERVANDO I PENSIERI.

Dissolvere l'Ego


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giovedì 7 aprile 2011

POESIA INDIANA

LIBRI ENZO BRASCHI:

"Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere,
se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l'estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti,
di essere realistici o di ricordare i limiti dell'essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l'accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d'argento: "Sì!"
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere chi ti sostiene all'interno, quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se
apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto."

(Oriah Mountain Dramer, anziano di una tribù pellerossa)


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martedì 5 aprile 2011

ACCETTARE E' IL CONTRARIO DI SUBIRE

Accettare è il contrario di subire.
Spesso si confonde l'accettazione con la rinuncia ma la vera Accettazione comporta una Rivoluzione. Per Accettare occorre essere degli avventurieri, bisogna aver coraggio.
Nella nostra società si ripropongono spesso gli stessi schemi e si crede negli automatismi. Faccio un esempio: una persona mi insulta, a me sale la rabbia e rispondo insultandola violentemente. In questo caso, per la società sarei un eroe ma in realtà sono solo un automa, un semplice robot, la cui rabbia viene attivata quando qualcuno preme un "bottone"... Vuol dire essere in balìa degli altri. Vuol dire che un'altra persona a suo piacimento può decidere di farmi diventare violento. Ma, con ciò, non voglio assolutamente dire che bisogna stare in silenzio a farsi insultare! Assolutamente no!!! Anzi potrei benissimo mandarlo a quel paese, ma partendo da un altra prospettiva: Non deve essere la rabbia ad utilizzare me, ma devo essere io ad utilizzare la rabbia come uno strumento per placare l'atteggiamento lesivo altrui.
Il confine sembra sottile ma è enorme! Se io non cado nell'istinto animale, nell'inconsapevolezza, nell'automatismo, posso utilizzare quella rabbia che sento nel corpo e nella mente per rispondere a tono, in modo da porre termine all'inconsapevolezza altrui, all'atteggiamento offensivo dell'altro. In questo caso nessuno ha il potere di comandare le mie reazioni ma sono io che utilizzo le mie azioni per reagire.
P.s. In tal modo, indirettamente, anche l'altro si dovrebbe placare, perchè vede di aver davanti un uomo e non un' altra bestia urlante SENZA CONTROLLO ED INCONSAPEVOLE eheh.
Altro p.s. spesso le vere bestie sono più civili.

                                                               consiglio di lettura:


Come Diventare un Buddha in Cinque Settimane - Libro
Manuale serio di autorealizzazione
Voto medio su 3 recensioni: Buono

lunedì 4 aprile 2011

Frase Zen

“Se capisci, le cose sono così come sono. Se non capisci, le cose sono così come sono.”


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L'EGO...Osho


CONSIGLIATO:

Un bimbo nasce.
Egli viene al mondo senza alcuna cognizione, né coscienza del suo sé. E quando un bimbo nasce la prima cosa di cui diventa consapevole non è se stesso: come prima cosa diventa consapevole dell’altro. E’ naturale, perché gli occhi si aprono verso l’esterno, le mani toccano gli altri, le orecchie ascoltano gli altri, la lingua sente il sapore del cibo e il naso sente gli odori esterni. Tutti questi sensi sono aperti verso l’esterno.
Nascere significa questo.
Nascita significa venire in questo mondo: il mondo di ciò che sta fuori. Per cui, quando nasce un bambino, egli nasce a questo mondo. Apre gli occhi, vede gli altri. Gli "Altri" significano il tu.
Egli dapprima diventa consapevole della madre.
Poi, un po’ alla volta, diventa consapevole del suo corpo. Anche questo è l’altro, anche questo appartiene al mondo esterno. Ha fame e sente il suo corpo; il suo bisogno viene soddisfatto, ed egli si dimentica del corpo.
E’ così che un bimbo cresce. Prima diventa consapevole dell’altro, e poi, a poco a poco, in contrasto con l’altro, diviene consapevole di se stesso.
Tale consapevolezza è una consapevolezza riflessa. Egli non è consapevole di chi lui sia. E’ semplicemente consapevole della madre e di ciò che lei pensa di lui. Se sorride, se gli fa dei complimenti, se gli dice: "Quanto sei bello", se lo abbraccia e lo bacia, il bimbo è soddisfatto di sé.
In questo modo, è nato l’ego.
Attraverso i complimenti, l’amore, le cure, il bambino si sente bene, sente di essere apprezzato, sente di avere un significato. Nasce un centro.
Ma questo centro è un centro riflesso. Non è il suo vero essere. Egli non sa chi è; sa solo quello che gli altri pensano di lui.
E questo è l’ego: il riflesso, ciò che pensano gli altri. Se nessuno pensa che lui sia utile, se nessuno gli fa i complimenti, se nessuno gli sorride, anche in questo caso nasce un ego: un ego malato, triste, rifiutato, simile a una ferita; un ego che si sente inferiore, indegno. Anche questo è ego. Anche questo è un riflesso.
Dapprima viene la madre, e all’inizio la madre rappresenta tutto il mondo. Poi alla madre si uniscono gli altri, e il mondo continua a crescere. E più il mondo cresce, più l’ego diventa complesso, perché vi si riflettono le opinioni di molte altre persone.
L’ego è un fenomeno di accumulazione, un sottoprodotto della vita vissuta con gli altri. Se un bambino vive completamente solo, non accadrà che in lui cresca un ego. Ma questo non aiuta affatto. Egli rimarrà come un animale. Questo non vuol dire che arriverà a conoscere il suo autentico sé, per nulla!
Il reale può essere conosciuto solo attraverso il falso, quindi l’ego è necessario. Bisogna passarci attraverso. E’ una disciplina. Il reale può essere conosciuto solo attraverso l’illusione. Non potete conoscere la verità direttamente. Prima dovete conoscere ciò che non è vero. Prima dovete scontrarvi con il falso: questo incontro, vi aiuterà a conoscere la verità. Se conoscete il falso in quanto tale, la verità sorgerà in voi.
Fonte: Oltre le frontiere della mente -Osho-
Tratto da: http://cresci-ancora.blogspot.com/

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sabato 2 aprile 2011

QUI E ORA... Talete


"Gli Dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà."

Talete (filosofo greco)


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