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giovedì 8 gennaio 2015

Eckhart Tolle...vivi nel presente, qui e ora.

Ogni negatività è causata da un accumulo di tempo psicologico e dalla negazione del presente. Disagio, ansia, tensione, stress, preoccupazione (tutte forme di paura) sono causati da un eccesso di futuro e da un’insufficienza di presente. Senso di colpa, rimorso,risentimento, rancore, tristezza, amarezza e ogni forma di mancato perdono sono causati da un eccesso di passato e da una insufficienza di presente. In definitiva vi è un solo problema: la mente legata al tempo.
Eckhart Tolle

consiglio di lettura: 

lunedì 16 giugno 2014

Eckhart Tolle frasi il potere di adesso

L’arrendersi non è debolezza. È grande forza e potere spirituale. Grazie alla resa, sarai interiormente libero da ogni situazione. Potrai allora scoprire che la situazione cambia senza alcuno sforzo da parte tua. In ogni caso sei libero. Eckhart Tolle – Il Potere di Adesso

martedì 29 gennaio 2013

IL POTERE DI ADESSO... FRASI

Tutti i veri artisti, che lo sappiano o no, creano a partire da un luogo senza mente, dalla quiete interiore. La mente allora dà forma all’intuizione o all’impulso creativo. Perfino i grandi scienziati riferiscono che le loro conquiste creative giungono in momenti di quiete mentale.

E. Tolle, Il Potere di adesso
CONSIGLIATISSIMO:

venerdì 16 novembre 2012

ECKHART TOLLE... INFELICITA'

CONSIGLIATISSIMO!

"The primary cause of unhappiness is never the situation but your thoughts about it." (Oneness With All Life) Eckhart Tolle "

La principale causa di infelicità è mai la situazione, ma i vostri pensieri su di esso". (Unità con tutta la vita) Eckhart Tolle 
(Tradotto da Bing)

lunedì 16 gennaio 2012

FRASI ECKHART TOLLE

E' la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre 

persone, non "il mondo esterno". E' la nostra mente, con il 

suo  flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al 

passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave 

errore di identificarci con la nostra mente, pensando che 

questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri 

ben più grandi.

E. Tolle

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giovedì 2 giugno 2011

Eckhart Tolle... L’inizio della libertà

Eckhart Tolle
L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».
Il momento in cui cominci ad osservare colui che pensa, si attiva un livello di coscienza più alto. Incominci a renderti conto che esiste un vasto regno di una intelligenza al di là del pensiero e che il pensiero è solamente un minuscolo aspetto di quell’intelligenza. Ti rendi anche conto che tutte le cose che hanno veramente importanza - bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore – nascono al di là della mente.
Incominci a risvegliarti.
(Eckhart Tolle)
 
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mercoledì 20 aprile 2011

Eckhart Tolle... respiro nel qui e ora

“Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente.”
Un Nuovo Mondo, Eckhart Tolle

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venerdì 4 marzo 2011

ECKHART TOLLE...PAROLE DALLA QUIETE

Quando fate un passo nell' adesso, fate un passo fuori dalla vostra mente e l' incessante flusso del pensiero rallenta. I pensieri non assorbono più tutta la vostra attenzione, non vi assorbono totalmente. Fra i pensieri si intervallano la spaziosità e la quiete. cominciate a rendervi conto di quanto più vasti e più profondi dei vostri pensieri siete.


Fonte: -Eckhart Tolle- Parole dalla quiete



Commento a IL POTERE DI ADESSO di Eckhart Tolle


Il Potere di Adesso Da non perdere





Ho trovato questo interessantissimo commento sul libro di Eckhart Tolle "Il potere di Adesso", che sottopongo alla vostra lettura e spero ai vostri numerosi commenti!
Fonte: www.isoladelpensieropositivo.com

L’adesso è l’unico momento della vita che possiamo percepire, che possiamo ascoltare attraverso il corpo e l’apparato sensoriale. L’adesso è l’unico momento certo, l’unico tratto di esistenza in cui si possa agire. Sull’adesso abbiamo un potere immenso. A meno che tra di noi e l’adesso non si frapponga l’imperatrice dei nostri “ego” delle nostre paure, delle nostre sfiducie ed ansie: la mente.
La teoria, che naturalmente è assai più ampia ed articolata, non è mia e forse non è di nessuno in particolare essendo patrimonio comune di filosofie e religione tra le più diverse. Ma lo scrittore ed “insegnante spirituale” Eckhart Tolle ha il merito di aver posto al centro delle sue riflessioni proprio “l’adesso” ed il suo potere. Il frutto di queste riflessioni è un best seller mondiale dal titolo Il potere di Adesso . L’ho letto, ci ho pensato sopra, l’ho riletto ed ora voglio parlarne, in più di un articolo credo.
Il primo elemento che Tolle affronta è il rapporto fra la mente e l’adesso, e probabilmente è anche l’elemento centrale di tutto il libro.
La nostra mente è prodigiosa, capace di sviluppare ragionamenti elaboratissimi basandosi su di una memoria vastissima e sulle percezioni che provengono dal nostro corpo. I cinque sensi ci offrono un quadro sensoriale sull’adesso mentre la memoria ci restituisce un’analisi sintetica del nostro passato (conoscenze, esperienze, istinti ecc.). Inoltre nella nostra mente si forma l’immagine che noi abbiamo di noi stessi, il nostro “ego” il quale condiziona le nostre azioni nell’adesso e le nostre capacità di relazionarci con tutto ciò che ci circonda.
Qualunque azione o pensiero formuliamo in ogni istante è perciò un compromesso fra le sensazioni del nostro corpo, il risultato dell’elaborazione che la nostra mente fa scandagliando il nostro vissuto, e l’immagine che abbiamo di noi stessi calati in quell’istante.
Supponiamo di trovarci in riva ad un mare invitante, in una giornata calda, un poco sudati e bisognosi di refrigerio. Le sensazioni corporee ci invitano a tuffarci in mare e goderci la frescura dell’acqua; la mente ci frena perché ricordiamo di quella volta in cui siamo scivolati e per poco non annegavamo; l’ego ci vorrebbe provetti nuotatori mentre magari siamo incapaci di stare a galla e perciò ci sconsiglia di fare una figuraccia. Chi vincerà fra sensazioni, mente ed ego?
Normalmente vince primo fra i tre l’ego, elemento che riesce perfino a far diventare vendicativi e caustici i predicatori di pace e amore: in seconda battuta prevale la mente storica che immagina il futuro basandosi sul passato; ultime in assoluto sono le sensazioni del nostro corpo, sebbene siano le uniche vere sentinelle del presente, le uniche capaci di interpretare nel profondo le esigenze di ogni singolo istante di vita.
L’immagine di noi stessi, l’immagine che vorremmo di noi stessi, il dominio del passato che proietta se stesso sull’immagine del futuro sono le vere padrone della maggior parte delle nostre azioni nell’adesso, nel presente.
Tolle dice che l’ego può essere talmente potente da distaccarci dal nostro corpo, da ciò che noi siamo in verità.
L’idea che il mutare l’immagine che abbiamo di noi, il nostro ego, possa permetterci di migliorare il rapporto che abbiamo con noi stessi è effimera perché salta a piè pari l’unico viatico a rappacificarci: accettare ciò che noi siamo nell’adesso, tralasciando ciò che eravamo e costruendo la nostra esistenza elaborando l’adesso.
Il futuro non esiste se non come proiezione delle nostre conoscenze. Le uniche previsioni che si avverano sono quelle che non contengono novità, imprevedibilità, caso e fato: molto poche a pensarci bene. Il semplice immaginare di andare a cena domani sera con amici può essere smentito da un banale mal di pancia, da un acquazzone che ci blocca, da un albero che cade sulla strada.
Eppure noi impegniamo la stragrande maggioranza del tempo ad immaginare il futuro, trascurando o addirittura disdegnando il presente.
Il presente è invece l’unica realtà indiscutibile, l’unica fonte di bellezza, l’unica chiave di evoluzione e di felicità.
La felicità, ad esempio, è uno stato che può esistere solo nell’adesso, mentre diviene malinconia se ripescata nel passato e chimera se cercata nel futuro.
Tolle dice una cosa assai provocatoria ma altrettanto verosimile. Dice che l’infelicità è una droga per consentirci di fantasticare una felicità irraggiungibile. Molti di noi sfuggono alla felicità, la dribblano, quasi la evitano perché solo nell’infelicità si può giustificare un ego, un essere noi stessi, un comportarci che non ci piace. Proclamandoci infelici ci autorizziamo ad essere schiavi di un ego da infelici, che ci porta a posture ed atteggiamenti lontani da ciò che il nostro essere più intimo detterebbe.
Vivere la felicità parte invece da una precisa accettazione del presente, dal non sfuggirlo, da farsi totali partecipi del presente. Sarebbe un esercizio pedante andare ad elencare quante religioni e credenze, quante vie spirituali predicano esattamente questo: vivere il presente e osservare Dio nel presente. Eppure è diffusissimo il cercare Dio, la serenità ed il senso nella vita pensandolo in una conquista da farsi nel futuro, chiudendosi al presente e magari rifugiandosi nella propria mente, così sensibile al passato.
Vivere il presente, e accettarlo per come è, significa dare priorità ai sensi, alla voce del nostro corpo, alla vera essenza del nostro io. Se solo si provasse a porsi ogni tanto una semplice domanda: “come mi sento adesso, che cosa dicono i miei sensi” senza interpretare la risposta, senza aspettare che la mente elabori un referto che tenga presente passato, ambizioni ed ego; se solo si provasse si potrebbe iniziare ad accorgersi che la nostra felicità può essere già nell’adesso, senza aspettare il futuro, senza cadere nella paura di illudersi.
Ho appena letto un libro sulla Leadership il quale esordisce dicendo: molti manager, imprenditori o leader parlano di obiettivi, fanno piani elaborati e progettano minuziosamente il futuro. Ma tralasciano sistematicamente di ascoltare la pancia. La pancia può essere molto più sincera della mente e dell’ego. Ovviamente è una metafora perché assai spesso la nostra mente riesce a dominare persino la pancia. Ma è la mente che va limitata, non i segnali del corpo. E’ la paura, puro prodotto mentale, che va ricondotta ad essere sentinella del presente e non oracolo del futuro.

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mercoledì 23 febbraio 2011

ECKHART TOLLE... LA TELEVISIONE


Per milioni di persone in tutto il mondo, guardare la televisione è un’attività, o meglio una “non attività”, del tempo libero. Un americano medio che abbia sessant’anni ne ha passati quindici a fissare lo schermo della TV. E le percentuali sono simili in molti altri paesi.
Molta gente trova che guardare la televisione sia “rilassante”. Se osservate voi stessi attentamente, noterete che più a lungo fissate lo schermo, più la vostra attività mentale si arresta. Potete guardare anche a lungo i talk-show, i giochi, le interviste, o anche la pubblicità e la vostra mente non genera quasi nessun pensiero. Non solamente non vi ricordate più dei vostri problemi, ma siete anche temporaneamente liberi da voi stessi. E che cosa potrebbe esserci di più rilassante?
Ma guardare la televisione crea forse uno spazio interiore? Vi fa essere presenti con voi stessi? Sfortunatamente no. Anche se la vostra mente può per qualche tempo non generare alcun pensiero, si aggancia all’attività mentale dello spettacolo televisivo. Si è connessa con la versione televisiva della mente collettiva e sta pensando quei pensieri. La vostra mente è inattiva solamente nel senso che non sta producendo dei pensieri. Ma sta assorbendo continuamente pensieri e immagini che le vengono dallo schermo televisivo. Questo induce uno stato passivo, simile alla trance, cioè uno stato appena più alto dell’ipnosi.
Questo è il motivo per il quale la televisione si presta alla manipolazione della “pubblica opinione”, come ben sanno i politici, i gruppi che hanno particolari interessi, coloro che fanno la pubblicità, che pagheranno milioni per catturarvi in quello stato di inconsapevolezza ricettiva. Vogliono che i loro pensieri diventino vostri, e generalmente hanno successo. Quindi, quando guardate la televisione la vostra tendenza è quella di scendere al di sotto e non quella di innalzarvi al di sopra del pensiero.
La televisione ha questo in comune con l’alcol e con certe droghe. Se da una parte vi sta offrendo una certa liberazione dalla mente, dall’altra la pagate cara: pagate con la perdita di coscienza. Come le droghe, anche questa ha una qualità di forte dipendenza. Allungate la mano per spegnere e invece vi ritrovate a cambiare a fare zapping. Mezz’ora o un’ora dopo, siete ancora li a guardare, a cambiare canale. Il pulsante per spegnere è l’unico che il vostro dito sembra incapace di premere. State ancora guardando, quasi sempre non perché qualcosa di interessante abbia catturato la vostra attenzione, ma proprio perché non vi è nulla di interessante da guardare.
Una volta che siete stati catturati, più il programma è superficiale, più manca di significato, e più crea dipendenza. Se fosse interessante, se provocasse pensieri, stimolerebbe la vostra mente a ricominciare a pensare di nuovo, il che sarebbe uno stato più cosciente e per questo preferibile a una trance indotta dalla TV. E in quel caso la vostra attenzione non sarebbe catturata dalle immagini sullo schermo.
Il contenuto del programma, quando ha una certa qualità, può contrastare e qualche volta persino interrompere quell’effetto che la TV di annullare la mente. Vi sono programmi che sono stati di grande aiuto a molte persone; hanno cambiato la loro vita in meglio, hanno aperto il loro cuore, li hanno resi più consapevoli. Anche alcune commedie possono, anche senza essere niente di speciale e anche se non intenzionalmente spirituali, mostrare una versione caricaturale dell’umana follia e dell’ego. Ci insegnano a non prendere nulla troppo seriamente, ad affrontare la vita a cuor leggero e, soprattutto, ce lo insegnano facendoci ridere.
La risata è straordinariamente liberatoria e anche risanatrice. Ma quasi tutte le televisioni sono invece controllate da persone a loro volta controllate dall’ego, e per questo lo scopo segreto è quello di controllarvi mettendovi a dormire, cioè di rendervi inconsapevoli.
Nel mezzo televisivo vi è un incredibile e ancora inesplorato potenziale.
Evitate di guardare programmi e pubblicità che vi bombardano con una rapida successione di immagini che cambiano ogni due o tre secondi o ancora meno.
Guardare televisione, e soprattutto guardare questi programmi, è la scusa della diminuzione di capacità di attenzione, e delle disfunzioni mentali che ora colpiscono molti bambini in tutto il mondo. Una capacità di attenzione limitata nel tempo rende tutte le vostre percezioni e tutte le vostre relazioni superficiali e insoddisfacenti.
Stare davanti alla televisione troppo spesso e troppo a lungo vi rende non sono inconsapevoli, ma porta anche alla passività e vi toglie energia. Invece di guardarla a caso, scegliete il programma che volete vedere. E mentre la guardate, quando ve ne ricordate, portate l’attenzione sulla vitalità all’interno del vostro corpo. Oppure, di tanto in tanto, portate l’attenzione sul vostro respiro. A intervalli regolari distogliete gli occhi dallo schermo, così che non prenda possesso del vostro senso visivo.
Non tenete il volume più alto di quanto sia necessario perché la televisione non si sovrapponga a voi a livello uditivo. Premete il tasto muto durante la pubblicità. E cercate di non andare a dormire non appena la spegnete, o peggio ancora di addormentarvi mentre è ancora accesa.
Tratto dal libro  Un Mondo Nuovo di Eckhart Tolle
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Il Potere di Adesso , Eckhart Tolle Ti consiglio di leggerlo...

sabato 19 febbraio 2011

ECKHART TOLLE... CONSAPEVOLEZZA



"In te, come in ogni essere umano, esiste una dimensione di coscienza molto più profonda del pensiero.  Essa è la vera essenza di chi sei tu.  Possiamo chiamarla presenza, consapevolezza, coscienza non condizionata. Negli  insegnamenti antichi prende il nome del 'Cristo dentro' o della tua 'natura di Buddha'. Trovare quella dimensione libera te e il mondo  dalle sofferenze che infliggi a te stesso e agli altri quando il 'piccolo io' costruito dalla mente è tutto ciò che conosci e governa la tua vita. Amore, gioia, espansione creativa e una duratura pace interiore non possono entrare nella tua vita che attraverso quella dimensione di coscienza incondizionata ". (E. Tolle)

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Il Potere di Adesso , Eckhart Tolle Ti consiglio di leggerlo...

martedì 15 febbraio 2011

UN NUOVO MONDO... di Eckhart Tolle

Consiglio: prima di leggere il Nuovo Mondo, leggete                                       Il respiro consapevole - Eckhart Tolle

Scoprite lo spazio interiore creando degli intervalli nel flusso dei pensieri. Senza questi intervalli, il vostro pensiero diventa ripetitivo, non ispirato, privo di ogni scintilla creativa, come è tuttora per la maggior parte delle persone sul pianeta.

Non avete bisogno di preoccuparvi della durata di questi intervalli, pochi secondi basteranno. A poco a poco aumenteranno da soli, senza alcuno sforzo da parte vostra. Più che la loro lunghezza è importante farli accadere frequentemente, cosi che le vostre attività giornaliere e il flusso dei vostri pensieri si alternino con lo spazio.

Recentemente qualcuno mi ha mostrato il programma annuale di una vasta organizzazione spirituale. Mentre lo esaminavo, ero colpito dalla grande scelta di interessanti seminari e gruppi di lavoro. Mi ricordava uno smorgasbord, uno di quei buffet scandinavi dove si può scegliere tra un enorme varietà di cibi abbondanti. Quella persona mi chiese se potevo raccomandargliene uno o due. “Non so” dissi. “Questi seminari sembrano tutti molto interessanti. “Ma una cosa so di sicuro” aggiunsi. “Rimani consapevole del tuo respiro più spesso che puoi, ogni volta che te ne ricordi. Fai questo per un anno e ciò produrrà una trasformazione più potente che non la partecipazione a tutti questi corsi. E non costa niente”.

Essere consapevoli del respiro sposta l’attenzione dai pensieri e crea spazio. È un modo di generare consapevolezza. Sebbene la pienezza della coscienza esista già in forma non manifestata, siamo qui per portare la coscienza in questa dimensione.

Siate consapevoli del respiro. Fate attenzione alla sensazione del respiro. Sentite l’aria che entra ed esce dal corpo. Osservate come il petto e l’addome si espandono e si contraggono leggermente con l’inspirazione e l’espirazione. Un respiro consapevole è sufficiente a creare spazio li dove prima c’era un interrotta successione di un pensiero dopo l’altro. Un respiro consapevole, due o tre sarebbe ancora meglio, molte volte al giorno, è un modo eccellente per portare spazio nella vostra vita.

Anche se meditate sul respiro per due ore o più, cosa che alcuni hanno fatto, un solo respiro è tutto ciò di cui avete bisogno per essere consapevoli o meglio, tutto ciò di cui potete essere consapevoli. Il resto è memoria o anticipazione, cioè pensiero.

Il respirare non è in realtà qualcosa che si fa, ma qualcosa che si può osservare mentre accade. Il respirare accade da solo. È l’intelligenza interna del corpo che lo fa. Tutto quello che dovete fare è osservarlo mentre accade. Non implica alcuno sforzo o tensione. Fate attenzione, inoltre, alla breve pausa nel respiro, in particolare al punto di quiete alla fine dell’espirazione, prima dell’inizio di una nuova inspirazione.

In molte persone il respiro è innaturalmente superficiale. Quanto più sarete consapevoli del respiro, tanto più questo ritroverà la sua naturale profondità. Poiché il respiro in se non ha forma, è stato fin dall’antichità considerato uguale allo spirito: l’unica Vita senza forma. “Allora il Signore Dio modello l’uomo con la polvere del terreno e soffio nelle sue narici un alito di vita; così l’uomo divenne un essere vivente”.

La parole respiro in tedesco, Atmen, deriva dall’antica parola indiana (sanscrita) Atman, il cui significato è lo spirito divino innato o Dio dentro di noi.

Il fatto che il respiro non abbia forma è una delle ragioni per cui la consapevolezza del respiro è un modo straordinariamente efficace di portare spazio nella vostra vita, di generare consapevolezza. È un eccellente oggetto di meditazione proprio perché non è un oggetto, non ha struttura né forma. L’altro motivo è che il respiro è uno dei fenomeni più sottili e apparentemente più insignificanti. “La cosa più piccola” che, secondo Nietzsche, crea “la più grande felicità”.

Praticare o meno la consapevolezza del respiro come forma di meditazione vera e propria è una vostra scelta. La meditazione praticata regolarmente, comunque, non è un sostituto del portare la coscienza dello spazio nella vita di ogni giorno.

Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente. Ma lungi dall’essere in trance o mezzo addormentati, siete completamente svegli e totalmente vigili. Non state cadendo al di sotto del pensiero, ma vi state elevando sopra di esso. E se guardate più attentamente troverete che queste due cose, arrivare pienamente nel presente e smettere di pensare senza perdere consapevolezza, sono in realtà una sola e unica cosa, il sorgere della coscienza nello spazio.



- tratto dal libro 




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martedì 4 gennaio 2011

UN NUOVO MONDO... Eckhart Tolle


La malattia collettiva dell' umanità è che la gente è così immersa in ciò che accade, così ipnotizzata dal mondo delle forme fluttuanti, così assorbita dal contenuto della sua vita, da dimenticare l'essenza, ciò che è al di là del contenuto, al di là della forma, al di là del pensiero. E' così consumata dal tempo da aver dimenticato l'eternità che è la sua origine, la sua casa, il suo destino. L' eternità è la viva realtà che siete.''  ECKHART TOLLE DAL LIBRO UN NUOVO MONDO.
Fonte: 
LA PALESTRA DEL TAO


Prima di leggere questo libro di Tolle, vi consiglio vivamente di leggere (sempre di Tolle)  IL POTERE DI ADESSO. Un libro secondo me unico...

venerdì 12 novembre 2010

AFORISMI ECKHART TOLLE

La maggior parte del dolore umano è superflua . Si crea da sé fintanto che a gestire la vostra vita è la mente non osservata . Il dolore che voi create adesso è sempre qualche forma di non accettazione , qualche forma di resistenza inconsapevole a ciò che esiste . A livello del pensiero , la resistenza è una qualche forma di giudizio . A livello emozionale , è una qualche forma di negatività . L'intensità del dolore dipende dal grado di resistenza al momento presente , e questo a sua volta dipende dalla forza con cui vi identificate con la vostra mente . La mente cerca sempre di negare l'adesso e di sfuggirlo . In altri termini , più voi vi identificate con la vostra mente , più soffrite . Oppure possiamo metterla così : più siete in grado di onorare e di accettare l'Adesso , più siete liberi dal dolore , dalla sofferenza , nonché liberi dalla mente egoica..'
'..Non opporre resistenza alla vita significa essere in stato di grazia , serenità e leggerezza . Questo stato allora non dipende più dal fatto che le cose siano in un certo modo , siano bene o male..Quando vi siete identificati con qualche forma di negatività , non volete lasciarla andare , e a un livello profondamente inconsapevole non volete un cambiamento positivo . Minaccerebbe la vostra identità di persone depresse , incollerite o trattate duramente . Allora ignorerete , negherete o saboterete il positivo della vostra vita . Questo è un fenomeno comune . E' anche folle..'
 Fonte: Il potere di adesso (Eckhart Tolle)
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Il Potere di Adesso , Eckhart Tolle Ti consiglio di leggerlo...