mercoledì 31 dicembre 2014

Maestro dove posso trovare le mie risposte? ...Prova su Google.


DISCEPOLO: Maestro non ti stupisce che il Premier sia presente alla finale di tennis?
MAESTRO: No figliolo, l'importante è che ingaggino altri raccatta palle...




DISCEPOLO: Maestro hai raggiunto il satori?
MAESTRO: Si. Mi passi anche la salsa di soia?


DISCEPOLO: Maestro perché mi impedisci di praticare l'agopuntura?
MAESTRO: Meglio di no, hai già fatto troppi danni Kenshiro.


DISCEPOLO: Maestro come posso raggiungere l'armonia perfetta?
MAESTRO: Inizia a non indossare i calzini con le infradito.


DISCEPOLO: Maestro hai sentito che a Roma esisteva una cupola mafiosa?
MAESTRO: No. Non ho visto e neanche sentito. Ciao, baciamo le mani.


DISCEPOLO: Maestro come sei riuscito a superare ogni forma di gelosia?
MAESTRO: Poi ne parliamo... intanto tu e mia moglie uscite immediatamente dall'armadio!


DISCEPOLO: Maestro, perché la Via é così lunga e tortuosa?
MAESTRO: Figliolo, é sempre stata così la Salerno-Reggio Calabria. 


DISCEPOLO: Maestro hai mai affrontato un viaggio astrale?
MAESTRO: No...troppa benzina.


DISCEPOLO: Maestro é possibile ottenere il terzo occhio?
MAESTRO: Per adesso accontentati della moviola in campo. 

DISCEPOLO: Maestro é vero che la meditazione aumenta la concentrazione?
MAESTRO: Figliolo puoi ripetere? Mi ero distratto.


DISCEPOLO: Maestro, puoi insegnarmi il rispetto verso tutti gli esseri viventi?
MAESTRO: Certo, prima però portami un caffè idiota !


DISCEPOLO: Maestro, non riesco a sedere nella posizione del Loto.
MAESTRO: non desiderare di sedere nella posizione del Loto... ognuno ha la carriera che si merita.


DISCEPOLO: Maestro, é vero che la meditazione é l'arte del "non fare" per conseguire la vera ricchezza?
MAESTRO: No figliolo. Quella é la politica.


DISCEPOLO: Maestro, come potrò ottenere l'illuminazione?
MAESTRO: Paga la bolletta. 


DISCEPOLO: Maestro è vero che la capacità di ascoltare gli altri si sviluppa con l'avanzare dell'età?
MAESTRO: Figliolo avvicinati alla mia destra, dal sinistro non ci sento più.


DISCEPOLO: Maestro é possibile vivere da eremita e non impazzire?
MAESTRO ZEN: Certamente figliolo. Ne parlavo poco fa con il microonde.

MAESTRO ZEN: Che gli uccelli dell’ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido.
DISCEPOLO: E se hanno già fatto le uova?
MAESTRO ZEN: In quel caso frittatona e rutto libero...

sabato 27 dicembre 2014

Dietro un grande uomo c'è un grande divano


N.B. Questo articolo si pone l'ardua pretesa di spiegare alle donne l'amore che ogni uomo nutre verso il proprio divano con la speranza che possiate capire meglio il nostro sentimento verso il vostro rivale in amore.

ORE 20.50 dopo una dura giornata di lavoro salgo le scale di casa in modalità "mulo" a causa delle buste della spesa dalle quali fuoriescono lunghi stecchini di spiedino che, ad ogni scalino, si conficcano nei miei polpacci e, con l'altra mano, tengo le bottiglie di acqua la cui maniglia di plastica si rompe sistematicamente ogni qualvolta opto per le bottiglie da 2 litri.

Mi accingo ad aprire la porta con l'acqua sotto l'ascella ma vengo bloccato dalla stridula voce della arzilla vicina (96 anni) che decide di intavolare con me una lunga discussione sulla necessità degli addobbi natalizi all'interno del condominio. Dopo diversi interminabili minuti interrotti solamente dall'ora della pillola, la vicina mi congeda e finalmente apro la porta di casa, lascio le buste ed eccolo lì...il migliore amico dell'uomo: il DIVANO DI CASA che mi aspetta immobile.

In automatico le membra diventano molli, le ginocchia si piegano al comando inequivocabile del mio cervello: "TI ORDINO DI SPIAGGIARTI" e cado svenuto con tutto il cappotto. Da quel momento in poi ogni uomo degno di essere definito tale entra in modalità OFF, nessuna rottura di p...è ammessa, nessun dovere, nella mente il vuoto assoluto, si raggiunge il silenzio interiore, il nirvana, niente e nessuno ha il diritto di interrompere il profondo stato meditativo in cui si è immersi, nulla ha il diritto... e pur tuttavia, nel momento in cui i primi accenni di bava cominciano a languire i contorni della tua bocca tatuandoti sulla guancia la scritta "godo", una voce ti richiama alla realtà.


Inizialmente pensi che l'atmosfera magica in cui sei immerso abbia dato voce al Divano ma ti rendi conto di sbagliare allorchè, quella stessa voce, ti chiede se hai buttato la spazzatura. Capisci immediatamente che il fedele Divano non avanzerebbe mai una tale pretesa nei tuoi confronti (lui non chiede altro che la tua passiva presenza, la tua regale inerzia, l'otium dei latini) e, dunque, apri un occhio e scorgi Lei, tua moglie o la tua compagna o la "non Divano" che dir si voglia e, prima che le tue orecchie ripristino le capacità uditive, ha già iniziato un monologo che si conclude con le uniche due parole che sei riuscito a cogliere: DAI ALZATI.
In quel momento la magia si interrompe, un senso di pudore ti porta ad alzarti repentinamente e ti senti colto in flagrante come un uomo dentro un armadio beccato da un marito geloso.

Il Divano che accoglieva il tuo corpo si irrigidisce e ritorna compatto ed in quel preciso momento rivivi il trauma del parto, capisci che la differenza con il momento in cui sei venuto alla luce è solo una: a quel tempo ti hanno tagliato il cordone ombelicale, adesso ti triturano le...

A.P.

lunedì 17 novembre 2014

LA MENTE... YOGANANDA

Non permettere mai alla tua mente di ospitare pensieri di malattia o di limitazione: vedrai che il tuo corpo cambierà in meglio. Ricorda che la mente è il potere che governa questo corpo, quindi se la mente è debole anche il corpo diventa debole. Non intristirti o preoccuparti di nulla “Perché la vita è così piena di prove?” “Attraverso le prove noi impariamo le lezioni della vita. Le prove non sono fatte per distruggerci: sono fatte per sviluppare il nostro potere. Esse fanno parte della naturale legge dell’evoluzione e sono necessarie per noi per avanzare da un livello più basso ad uno superiore. Tu sei molto più forte di tutte le tue prove. Se non lo capisci adesso, dovrai capirlo più tardi. Dio ti ha dato il potere di controllare la tua mente e il tuo corpo e così liberarti dai dolori e dai dispiaceri. Non dire mai “sono finito”. Non inquinare la tua mente pensando che se cammini un po’ di più ti sforzerai troppo o che se non puoi avere un certo tipo di cibo soffrirai, e così via.” “Non permettere mai alla tua mente di ospitare pensieri di malattia o di limitazione: vedrai che il tuo corpo cambierà in meglio. Ricorda che la mente è il potere che governa questo corpo, quindi se la mente è debole anche il corpo diventa debole. Non intristirti o preoccuparti di nulla. Se rafforzi la tua mente non sentirai sofferenze fisiche. Non importa cosa succede, devi essere assolutamente libero nella tua mente. Come in un sogno puoi pensare che stai male e svegliandoti di colpo vedi che non è vero, così nello stato di veglia devi sapere che la vita non è altro che un sogno. La mente non ha alcun legame con il corpo se non quello che tu gli dai. Quando la mente potrà rimanere distaccata dal corpo a tuo piacimento, tu sarai libero. Ricorda che sei immortale. Per poter superare le prove della vita avrai bisogno di ringiovanire sia il corpo che la mente. Dovrai sviluppare l’elasticità mentale. Se non puoi fare fronte alle prove della vita, sarai indifeso quando i problemi e le tribolazioni arriveranno. A volte la vita sembra un gioco crudele. La sola giustificazione per questo è che la realtà è solo un sogno. Hai avuto molte esperienze attraverso molte incarnazioni e ne avrai altre in futuro, ma non dovrebbero impaurirti. Devi recitare tutte le parti in questo film della vita, dicendo a te stesso “Io sono Spirito”. Questa è la grande consolazione che la saggezza ci dà”. Paramahansa Yogananda (Inner Culture, aprile 1941) Fonte:http://risvegliati.altervista.org/i-pensieri-positivi-rinforzano-corpo/
CONSIGLIO DI LETTURA:
Autobiografia di uno Yogi
Edizione originale del 1946
Voto medio su 23 recensioni: Da non perdere

martedì 14 ottobre 2014

IRON MAN DI KONA 2014: ALEX ZANARDI, LUCA PARMITANO, DANIEL FONTANA VERSUS ULISSE

Esistono le gare sportive ed esistono le imprese epiche. L'IRON MAN di Kona rientra a pieno diritto nella seconda categoria, di che si tratta?
Parliamo della gara più lunga della disciplina del Triathlon: percorrere 3800 metri a nuoto, 180 km in bicicletta per poi finire con una maratona (42,195 km).
Poi ritengo sia preferibile tornare a casa in auto.
E' arduo persino immaginare la portata di una tale impresa sportiva, se gli antichi aedi potessero, ancora oggi, cantare le gesta degli eroi, con molta probabilità Ulisse piè veloce avrebbe la stessa considerazione del Pulcino Pio ad una mostra di Rembrandt, se paragonato a questi moderni super eroi.
I triatleti moderni (sia uomini che donne) infatti, hanno compiuto un furto d'identità rispetto ai loro, pur valorosi, predecessori ed hanno definitivamente rinnegato l'idea che la forza fisica fosse sinonimo di grossa stazza (Sansone rassegnati e "tagghiti i capiddi").
Pertanto, un cantore dell'antica grecia oggi potrebbe esordire così: "Cantami o diva del Pietoso Achille, l'iron man di Kona che infiniti addusse furti agli Achei, morte anzitempo al porco, generose travolse salme d'eroi,  ecc..
Quest'anno, a rappresentare l'orgoglio italiano (dotato di una buona connessione internet per seguirli in streaming dal comodo divano di casa), sono stati in tre: il mitico Alex Zanardi, l'astronauta Luca Parmitano e il Triatleta di professione Daniel Fontana. Tutti e tre hanno completato la gara.
Il primo non ha bisogno di presentazioni, il suo presente è riuscito ad essere ancora più epico del suo passato: provate voi a nuotare senza gambe affrontando la corrente e le onde increspate dell’oceano Pacifico per poi salire sulla HandBike con il fortissimo vento contrario che taglia violentemente le highway della Big Island vulcanica nella prova di ciclismo (Km 180,2) e di maratona (Km 42,195). Dimenticavo: con una temperatura di 30° ed un altissimo grado di umidità. 
Il secondo si è reso famoso al mondo per il periodo trascorso a bordo della stazione spaziale e noi siciliani abbiamo imparato ad amarlo quasi quanto lui ama la sua Sicilia. E non potevamo immaginare fosse anche un immenso sportivo.
Il terzo è il nostro triatleta più forte sulla lunghissima distanza (l'Iron Man Italiano) un simbolo ed un modello per coloro che gravitano intorno a questa strepitosa disciplina.
Un'importante precisazione: l'Iron Man di quest'anno, edizione 2014, ha visto dominare il tedesco Sebastian Kienle che ha completato la gara in 8 ORE,14 MINUTI, E 18 SECONDI. Si esatto, in otto ore.
A questo punto una domanda potrebbe sorgere spontanea: perchè praticare il Triathlon? perchè tutta questa sofferenza e tutti questi chilometri quando posso spostarmi in aereo?
Fate silenzio e...
Immaginate di nuotare sino ad arrivare ad un punto tale in cui non siete più un nuotatore con i suoi pensieri e la paura di nuotare nell'oceano, immaginate di diventare un'onda del mare ed in quanto onda non potete temere l'oceano, anche volendo, perchè ne fate parte.
Immaginate di non essere un semplice ciclista ma divenire parte integrante della vostra bici che lotta col vento fino a domarlo.
Immaginate di non essere più un corridore ma di diventare la strada che attraversate.
Immaginate che tutto ciò si può raggiungere  anche senza un pusher di fiducia e senza alcun maestro orientale che ti obblighi a stare un mese sull'Himalaya come uno sherpa. 
Tutto questo e molto altro è IRON MAN.

martedì 29 luglio 2014

VIVERE ZEN

Vivere Zen per fluire insieme alla vita, per diventare tutt'uno con essa;

Vivere Zen per godere del momento presente, l'unico in cui è possibile vivere;

Vivere Zen perché è naturale, lo è sempre stato... abbiamo solo dimenticato;

Vivere Zen perché il mare non è separato dalle sue onde;

Vivere Zen perché in fondo hai sempre saputo che è l'unica strada;

Vivere Zen per ascoltare veramente i rumori e i battiti del mondo;

Vivere Zen per sentire ogni singolo passo;

Vivere Zen per illuminare l'Universo;

Vivere Zen perché ogni momento è buono;

Vivere Zen perché la mente è solo uno srumento, Tu sei il padrone;

Vivere Zen.. qui.. adesso.
Zen
Autori Vari

venerdì 4 luglio 2014

COSA E' IL TAO ?

BREVE RACCONTO TAOISTA CHE SPIEGA COSA SI INTENDE PER "TAO"

Che cosa è il Tao?

Un giorno il saggio diede al discepolo un sacco vuoto e un cesto di patate. “Pensa a tutte le persone che hanno fatto o detto qualcosa contro di te recentemente, specialmente quelle che non riesci a perdonare. Per ciascuna, scrivi il nome su una patata e mettila nel sacco”. Il discepolo pensò ad alcune persone e rapidamente il suo sacco si riempì di patate. “Porta con te il sacco, dovunque vai, per una settimana” disse il saggio. “Poi ne parleremo.” Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa. Portare il sacco non era particolarmente gravoso. Ma dopo un po’, divenne sempre più un gravoso fardello. Sembrava che fosse sempre più faticoso portarlo, anche se il suo peso rimaneva invariato. Dopo qualche giorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patate marce emettevano un odore acre. Non era solo faticoso portarlo, era diventato anche sgradevole. Finalmente, la settimana terminò. Il saggio domandò al discepolo. “Nessuna riflessione sulla cosa?” “Sì, maestro” rispose il discepolo. “Quando siamo incapaci di perdonare gli altri, portiamo sempre con noi emozioni negative, proprio come queste patate. Questa negatività diventa un fardello per noi e, dopo un po’, peggiora.” “Sì, questo è esattamente quello che accade quando si coltiva il rancore. Allora, come possiamo alleviare questo fardello?” “Dobbiamo sforzarci di perdonare.” “Perdonare qualcuno equivale a togliere una patata dal sacco. Quante persone per cui provavi rancore sei capace di perdonare?” “Ci ho pensato molto, Maestro” disse il discepolo. “Mi è costato molta fatica, ma ho deciso di perdonarli tutti.” “Molto bene, possiamo togliere tutte le patate. Ci sono altre persone che ti hanno offeso o irritato nell’ultima settimana?” Il discepolo rifletté per un momento e ammise che ce n’erano. Improvvisamente rimase sgomento, quando si rese conto che il sacco vuoto si sarebbe riempito di nuovo. “Maestro” chiese, “se continuiamo così, non ci saranno sempre patate nel sacco, settimana dopo settimana?” “Sì, finché ci saranno persone che diranno o faranno cose contro di te in qualche modo, tu avrai sempre patate.” “Ma Maestro, noi non potremo mai controllare quello che gli altri fanno. Cosa c’è di buono nel Tao allora?” “Questo non è ancora il Tao. Quello di cui abbiamo parlato finora è l’approccio convenzionale al perdono. E’ quello che tante filosofie e religioni predicano – dobbiamo costantemente sforzarci di perdonare, perché questa è una virtù importante. Questo non è il Tao, perché non c’è sforzo nel Tao.” “Allora che cosa è il Tao, Maestro?” “Prova ad immaginarlo. Se le patate sono le emozioni negative, allora cosa è il sacco?” “Il sacco è… quello che mi permette di trattenere la negatività. E’ qualcosa dentro di noi che ci fa persistere sui sentimenti offesi… Ah, è il mio tronfio senso di auto-stima.” “E cosa succede se te ne liberi?” “Allora… le cose che la gente fa o dice contro di me non sembrano più un gran problema.” “In tal caso, non avrai nessun nome da scrivere sulle patate. Questo significa niente più peso da portare e niente più puzza. Il Tao del perdono è la decisione cosciente non solo di togliere le patate… ma di abbandonare l’intero sacco.” Racconto Taoista


lunedì 23 giugno 2014

RACCONTO ZEN: IL SAGGIO E IL PROFESSORE

Il Saggio e il Professore

 Un saggio maestro giapponese, noto per la saggezza delle sue dottrine, ricevette la visita di un dotto professore di università, che era andato da lui per interrogarlo sul suo pensiero. Il saggio maestro, secondo l’usanza, prima di tutto servì il thé: cominciò a versarlo, colmando la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare tranquillamente, con una espressione serena e sorridente. Il professore guardava il thé traboccare, ed era talmente stupito, da non riuscire a chiedere spiegazione di una distrazione così contraria alla norme della buona educazione. Ad un certo punto non riuscì più a contenersi: “E’ ricolma! Non ce ne sta più” – esclamò spazientito. “Come questa tazza – disse il saggio imperturbabile – tu sei ricolmo della tua cultura, delle tue sicurezze, delle tue congetture erudite e complesse. E allora, come posso parlarti della mia dottrina, che è comprensibile solo agli animi semplici e aperti, se prima non vuoti la tua tazza?”
 Nyogen Senzaki
Zen
Autori Vari

lunedì 16 giugno 2014

Eckhart Tolle frasi il potere di adesso

L’arrendersi non è debolezza. È grande forza e potere spirituale. Grazie alla resa, sarai interiormente libero da ogni situazione. Potrai allora scoprire che la situazione cambia senza alcuno sforzo da parte tua. In ogni caso sei libero. Eckhart Tolle – Il Potere di Adesso

giovedì 17 aprile 2014

OSHO AMORE E ODIO

OSHO AMORE:
...la capacita’ di stare soli e’ la capacita’ di amare. Puo’ sembrare paradossale ma non lo e’, e’ una verita’ esistenziale. Sole le persone capaci di vivere sole sono capaci di amare, condividere, andare profondamente nell’essenza dell’altra persona senza possedere l’altro, senza diventare dipendente dall’altro, senza ridurre l’altro a una cosa e senza diventare assuefatto all’altro. Permettono all’altro una liberta’ assoluta perche’ sanno che se l’altro se ne va saranno felici come lo sono ora. La loro felicita’ non puo’ essergli tolta dall’altro perche’ non gli e’ stata data dall’altro. Allora perche’ vogliono stare insieme? Il loro stare insieme non e’ piu’ un bisogno, e’ un lusso! Le persone reali si amano come un lusso, non come un bisogno. Godono nel condividere e così hanno tanta gioia che vogliono riversarla in qualcuno. Il suonatore di assolo di flauto sa come godere del suo flauto da solo e se incontra un suonatore di tabla, entrambi godranno del loro essere insieme e creeranno un’armonia con il flauto e il tabla, entrambi ne godranno ed entrambi riverseranno le loro ricchezze uno nell’altro. http://blog.libero.it

lunedì 14 aprile 2014

QUI E ORA... THOREAU

LIBRI THOREAU
Thoreau, grande pensatore del rinascimento americano, scrisse nel suo diario:


“Nulla deve essere posposto. Prendete al volo le occasioni. Ora o mai più. Dovete vivere nel presente, lanciatevi in ogni onda, trovate la vostra eternità in ogni momento.”

sabato 5 aprile 2014

Il Silenzio Krishnamurti

Krishnamurti libri:
Il silenzio interiore è come lo sbocciare di un fiore, quando si apre rivela quello che era già presente ma nascosto. E’ come la luce diffusa di una bella sera di settembre, quando tutto sembra toccato dalla qualità della luce e anche le ombre diventano gentili. E’ una fonte di visione profonda e gioia senza contropartite. Ma non lo si incontra facilmente. Ha una sola porta d’accesso: il presente, l’adesso. E questa porta – che è una condizione della mente – è sbarrata quando si è assorbiti lontano dall’adesso, dalla sua semplicità. Qui compare tutto il complicato, apparentemente infinito, gioco della mente, del pensiero, delle emozioni, delle definizioni e dei ricordi. E dei progetti. Mettere ordine in tutto questo, materialmente e interiormente, è senz’altro necessario. Il pensiero va e ritorna là dove manca ordine, è la sua funzione. Questo dice qualcosa della natura del silenzio. Essendo la sua natura pace, libertà completa dal dolore e dal desiderio, mette in evidenza il dolore e il desiderio. Per questo chi vi è preso fugge il silenzio e il presente, perché rendono il disordine interiore ancora più forte, evidente, chiaro. Cacciati dal presente, maestro troppo severo, si ritorna al gioco della fuga, della contraddizione e del desiderio. Eppure è solo attraverso il presente che può accadere una visione chiara, semplice, oggettiva. E’ nel presente che tutto trova il suo giusto posto, che la scelta finisce, che il raggio di luce che entra dalla finestra cadendo sulla quotidianità acquista il suo peso, il suo spazio, mettendo silenziosamente al loro posto la memoria e il desiderio. Il silenzio è permettere all’attenzione di incontrare ciò che è, interiormente e intorno a noi. Un’emozione, un pensiero o il rumore della pioggia che sta cadendo delicatamente; il rumore della stufa a legna e del frigo nel silenzio della casa. Quando l’attenzione è così vigile, aperta e senza centro è libertà ed è vita. Quasi tutto il nostro tempo scorre nell’opacità di un’attenzione limitata, concentrata su poche cose, sul risolvere una questione particolare mentre tutto il resto scorre sullo sfondo. Come dire l’immensa perdita che questo fatto costituisce? La differenza è davvero tra vivere e non vivere. Eppure sembra che dare tutta l’attenzione ad un problema sia del tutto naturale, anzi, porti più vita ed energia. Che è l’energia dello spazzare via tutti i dubbi, tutte le distrazioni. C’è una cecità in questo. La cecità della rigidità, del perseguire il successo mentre si trascura tutto il resto. E’ l’ancorarsi a idee predefinite che blocca l’attenzione. E’ il sentire e vivere l’idea come sostitutiva di ciò che è che blocca la percezione. Ed è l’assenza di consapevolezza che questo accade davvero che porta ad auto ingannarsi. Jiddu Krishnamurti

mercoledì 5 marzo 2014

OSHO COMPETIZIONE

OSHO UN'OCCASIONE PER RINASCERE
L'esistenza non conosce affatto l'umiliazione perchè l'esistenza non sa nulla dell'ego .E' l'ego che sente l'umiliazione; più grande è l'ego che hai, più ti sentirai umiliato. La rosa non è umiliata di fronte al fiore di loto, a causa della sua grandezza. Nessuno fa confronti, nessuno ha un ego con cui fare paragoni. Nessuno è in competizione: rispetto al confronto l'esistenza è un puro silenzio. Osho

venerdì 28 febbraio 2014

OSHO: LA MEDITAZIONE NON è UNA FUGA

L'equilibrio è qualcosa che deriva dall'esperienza di tutte le dimensioni della vita; accade, non può essere causato dai tuoi sforzi. Se lo generi attraverso i tuoi sforzi, sarà falso, forzato. E tu resterai teso, non sarai rilassato; infatti, come può essere rilassata una persona che sta cercando di restare nel mezzo? Avrai sempre paura che, se ti rilassi, comincerai ad andare a destra o a sinistra. Resterai inevitabilmente rigido, ed essere rigidi vuol dire lasciarsi sfuggire completamente il dono, l'opportunità della vita. Osho

OSHO... EQUILIBRIO

OSHO LIBRI:

L'equilibrio è qualcosa che deriva dall'esperienza di tutte le dimensioni della vita; accade, non può essere causato dai tuoi sforzi. Se lo generi attraverso i tuoi sforzi, sarà falso, forzato. E tu resterai teso, non sarai rilassato; infatti, come può essere rilassata una persona che sta cercando di restare nel mezzo? Avrai sempre paura che, se ti rilassi, comincerai ad andare a destra o a sinistra. Resterai inevitabilmente rigido, ed essere rigidi vuol dire lasciarsi sfuggire completamente il dono, l'opportunità della vita.

Osho

martedì 18 febbraio 2014

De Mello: Osservazione

De Mello: Messaggio per un aquila che si crede un pollo


"Qual è la cosa più importante in assoluto? Si chiama autosservazione. [...]

Non significa essere assorti nei propri problemi, essere preoccupati di sé. Non è di questo che sto parlando: parlo dell'autosservazione. E cosa sarebbe?


Significa osservare tutto ciò che è all'interno di noi stessi e intorno a noi, fino al punto più estremo, e osservarlo come se accadesse a qualcun altro.


Cosa significa quest'ultima frase? Significa che non si personalizza quel che ci accade. Significa guardare alle cose come se non si avesse alcun legame con esse.


Il motivo per cui soffrite a causa della vostra depressione e delle vostre ansie è che vi identificate con esse. Dite: «Sono depresso». Ma ciò è falso. Voi non siete depressi.

Se voleste essere precisi, potreste dire: «In questo momento sto attraversando una fase di depressione». Non è invece corretto dire: «Sono depresso». Voi non siete la vostra depressione.


Non si tratta che di una sorta di inganno della mente, uno strano tipo di illusione. Siete stati indotti a pensare - pur non essendone consci - che siete voi la vostra depressione, che siete voi le vostre ansie, che siete voi la vostra gioia e le emozioni che provate.


«Sono contento!». Di certo non siete contenti. Può darsi che la contentezza sia dentro di voi in questo momento, ma aspettate un po', e le cose cambieranno; non durerà: non dura mai; le cose cambiano di continuo, cambiano sempre. Le nubi vanno e vengono: alcune sono nere e altre bianche, alcune grandi, altre piccole.


Se vogliamo seguire l'analogia, voi sareste il cielo, intento a osservare le nubi. Sareste osservatori passivi, distaccati. So che questo atteggiamento può essere per voi assurdo, soprattutto nella cultura occidentale. Non interferite. Non dovete farlo. Non «fissate» nulla. Guardate! Osservate!


Il problema della gente è che si affanna a fissare cose che non riesce nemmeno a capire. Siamo sempre lì a fissare delle cose, non è vero? Non ci viene mai in mente che le cose non hanno bisogno di essere fissate, assolutamente. Questa è una grande illuminazione. Le cose devono essere capite: se le si capissero, cambierebbero"
(Anthony de Mello).

venerdì 14 febbraio 2014

OSHO: responsabilità

La responsabilità è sempre il primo passo della libertà. Scaricare le tue responsabilità sulle spalle altrui è come gettar via la possibilità di essere liberi. Non puoi dividere le due cose, sono inseparabilmente unite. Ma per accettare le responsabilità ci vuole coraggio: tutti vogliono la libertà, nessuno vuole la responsabilità. E il problema è che vanno sempre insieme. Se non vuoi responsabilità, finirai per essere uno schiavo, in un modo o nell’altro...
Osho

OSHO LIBRI:

venerdì 7 febbraio 2014

DAVID LINCH MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

MEDITAZIONE TRASCENDENTALE DAVID LYNCH


David Lynch da Fabio Fazio a che tempo che fa spiega la Meditazione Trascendentale di cui parla anche nel libro "In acque profonde, meditazione e creatività" di David Lynch"

mercoledì 29 gennaio 2014

AFORISMI OSHO

Il tempo muta, il mondo continua a cambiare, ma l'esperienza del silenzio, la sua gioia, resta la stessa. Quella è la sola cosa su cui puoi fare affidamento, la sola cosa che non muore mai. È la sola cosa che puoi definire il tuo essere più autentico.


Avere fiducia significa semplicemente che,
qualsiasi cosa accada, ci lasciamo andare con gioia, 
senza riluttanza né resistenze, altrimenti ci lasciamo 
sfuggire il significato, ma danzando, cantando,
con una risata, con amore, perché qualsiasi cosa succeda... va bene. 
L’esistenza non può sbagliare: se non appaga i nostri desideri, vuol dire semplicemente che i nostri desideri erano sbagliati. 


Non avete bisogno di essere illuminati, non dovete divenire alcunché: lo siete già. Dovete solo riconoscerlo, rivolgervi all'interno, dare un'occhiata in profondità nel vostro essere e... comincerete a ridere.


Osho


OSHO MEDITAZIONE