giovedì 24 marzo 2011

Il Profeta Kahlil Gibran

"Se il maestro è saggio veramente, non vi offrirà di entrare nella casa della propria sapienza; vi condurrà fino alla soglia della vostra mente"

"Non è religione ogni riflessione e ogni atto?
E ciò che non è atto o riflessione, ma meraviglia e sorpresa che di continuo sgorgano nell'anima, anche mentre le mani spaccano la pietra o attendono al telaio?
La vostra vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione.
Ogni volta che vi entrate portate tutto con voi.
Portate l'aratro e la forgia e il maglio e il liuto,
E ogni cosa che avete costruito per bisogno o diletto."
 Il Profeta     -Kahlil Gibran-

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lunedì 21 marzo 2011

GODERE DEL SOLE E DELLA NOTTE

Pubblico il seguente commento di risposta a due cari amici lettori: Sara e Max, che hanno fatto in modo che un pensiero che non sapevo di avere venisse fuori dalla tastiera del mio pc.
Dato che condivido quello che le mie dita hanno scritto ho deciso di pubblicarlo eheh...

Credo che rimanere estranei sia l'opposto di rimanere indifferenti.
Mi spiego: La persona che sa godere della vita, di qualunque cosa offra la vita, si alimenta di TUTTO.
Può sentirsi partecipe di ogni cosa ma nello stesso tempo è libera da ogni cosa.
Gode del Sole ma ama anche la Notte. 
Accoglie tutto senza trattenere. E accogliere tutto non vuol dire essere inerti.
Colui che accoglie tutto non vuol dire che si rifiuta di scegliere! Anzi, significa scegliere senza condizionamenti: Solo colui che è capace di accogliere tutto, riuscirà subito dopo a scegliere realmente, senza che nessuna fede o nessun partito scelga per lui.
Diversamente, la persona che vive solo di fede religiosa o politica e non vuol sentire altro, credo sia più chiusa alle mille sfumature della vita. La vita non ha fede e non ha schieramenti. La vita semplicemente é.
ALBERTO

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Osho: SONO SOLO UN INDIVIDUO

"Non sono nessuno. 

Non appartengo a una nazione, non appartengo a una religione, non appartengo a un partito politico.  

Sono solo un individuo, creato in questo modo dall'esistenza. 


Mi sono tenuto assolutamente estraneo all'influenza di qualche ideologia stupida, che sia religiosa, politica, sociale o finanziaria. 


E il miracolo è che proprio perché i miei occhi non sono gravati da tutti questi occhiali, e non ci sono veli davanti a me, posso vedere con chiarezza.


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sabato 12 marzo 2011

OSHO: CONSAPEVOLEZZA



«Qualsiasi cosa tu stia facendo, continuamente, dentro di te, sii consapevole di te stesso, del tuo agire. Stai camminando, sii consapevole di te stesso. Stai ascoltando o parlando, sii consapevole… Questo continuo ricordarsi di se stessi crea un’energia sottile.

Questa semplice sensazione di sé, di essere, crea un centro, un centro di silenzio, di padronanza interiore».
Osho

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giovedì 10 marzo 2011

Osho: Il Cambiamento

La vita è cambiamento: solo una cosa non cambia mai ed è proprio il cambiamento, all' infuori del cambiamento tutto cambia. Accettarlo, in quanto natura stessa della vita, accettare l' esistenza che muta attraverso tutte le stagioni e i suoi umori, accettare questo flusso costante che non si ferma nemmeno per un singolo attimo è vivere in beatitudine!
La sofferenza nasce perchè non permettiamo al cambiamento di accadere. Ci attacchiamo, vorremmo che le cose fossero statiche: se ami una donna la vuoi anche domani, nello stesso modo in cui ti appartiene oggi. E' così che nasce l' infelicità: nessuno può essere certo dell' istante che sta per arrivare. Che dire di domani?

Osho

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martedì 8 marzo 2011

PAROLE INUTILI PER MANDARE IN TILT LA MENTE

CONSIGLIATO:
Zen
Autori Vari
Questa è la storia di quattro persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.
C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno si arrabbiò perchè era un lavoro di Ognuno.
Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Ognuno non l'avrebbe fatto.
Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perchè Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.
Fonte: meditare.net

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LA PROFEZIA DI CELESTINO

 Sinceramente ero indeciso se postare o meno questo video, perchè come tutte le cose prese alla lettera può essere fuorviante. Oltre ad essere troppo mieloso eheh!
Cmq credo che possa portare qualche incentivo all'arte di OSSERVARE e vivere QUI E ORA.
Pertanto ho deciso di postarlo. A voi i commenti.
P.s. ovviamente evitate di sforzarvi per vedere l'energia tra le dita o le figure (entità?) che appaiono alla fine del filmato!eheh

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lunedì 7 marzo 2011

Illuminazione... Chogyam Trungpa

Un improvviso lampo di illuminazione non ha bisogno di preparazione, non richiede un sistema educativo. È natura innata, che non dipende affatto da alcun corso di formazione. L'intero concetto di aver bisogno di una formazione è un approccio molto debole, perché implica che non possiamo avere in noi il potenziale e che, pertanto, dobbiamo renderci migliori di quel che siamo: dobbiamo cercare di competere coi maestri o con gli eroi.
Così cerchiamo di imitarli, credendo che, alla fine, con qualche cambio di marcia del processo psicologico, potremmo riuscire a diventare loro. Anche se in realtà non siamo loro, crediamo di poterlo diventare solamente imitando, facendo finta, raccontandoci costantemente che siamo ciò che non siamo.
Ma quando si verifica questo improvviso lampo di illuminazione, quest'ipocrisia non esiste. Non dovete fingere di essere qualcosa. siete qualcosa. Avete alcune tendenze già presenti in voi, in ogni caso. È solo questione di metterle in luce.
(Chögyam Trungpa, da La pazza saggezza - © copyleft perle.risveglio.net)

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ASCOLTA IL SILENZIO... Eckhart Tolle

Ogni volta che vi è Silenzio intorno a te, ascoltalo. Ascoltare il Silenzio risveglia in te la dimensione della quiete interiore. Quando noti il Silenzio non stai pensando, sei consapevole! Sei presente. Hai fatto un passo fuori da migliaia di anni di condizionamento collettivo.
Eckhart Tolle

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L'INCONSAPEVOLEZZA E' MATRIX

Neo: Mi fanno male gli occhi.
Morpheus: Perché non li hai mai usati.
Neo (Keanu Reeves), Morpheus (Laurence Fishburne)
dal film "Matrix" di Andy Wachowski

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CHARLIE CHAPLIN DISCORSO ALL'UMANITA'


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venerdì 4 marzo 2011

ECKHART TOLLE...PAROLE DALLA QUIETE

Quando fate un passo nell' adesso, fate un passo fuori dalla vostra mente e l' incessante flusso del pensiero rallenta. I pensieri non assorbono più tutta la vostra attenzione, non vi assorbono totalmente. Fra i pensieri si intervallano la spaziosità e la quiete. cominciate a rendervi conto di quanto più vasti e più profondi dei vostri pensieri siete.


Fonte: -Eckhart Tolle- Parole dalla quiete



Consapevolezza di Sè nell'Antico Egitto


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Commento a IL POTERE DI ADESSO di Eckhart Tolle


Il Potere di Adesso Da non perdere





Ho trovato questo interessantissimo commento sul libro di Eckhart Tolle "Il potere di Adesso", che sottopongo alla vostra lettura e spero ai vostri numerosi commenti!
Fonte: www.isoladelpensieropositivo.com

L’adesso è l’unico momento della vita che possiamo percepire, che possiamo ascoltare attraverso il corpo e l’apparato sensoriale. L’adesso è l’unico momento certo, l’unico tratto di esistenza in cui si possa agire. Sull’adesso abbiamo un potere immenso. A meno che tra di noi e l’adesso non si frapponga l’imperatrice dei nostri “ego” delle nostre paure, delle nostre sfiducie ed ansie: la mente.
La teoria, che naturalmente è assai più ampia ed articolata, non è mia e forse non è di nessuno in particolare essendo patrimonio comune di filosofie e religione tra le più diverse. Ma lo scrittore ed “insegnante spirituale” Eckhart Tolle ha il merito di aver posto al centro delle sue riflessioni proprio “l’adesso” ed il suo potere. Il frutto di queste riflessioni è un best seller mondiale dal titolo Il potere di Adesso . L’ho letto, ci ho pensato sopra, l’ho riletto ed ora voglio parlarne, in più di un articolo credo.
Il primo elemento che Tolle affronta è il rapporto fra la mente e l’adesso, e probabilmente è anche l’elemento centrale di tutto il libro.
La nostra mente è prodigiosa, capace di sviluppare ragionamenti elaboratissimi basandosi su di una memoria vastissima e sulle percezioni che provengono dal nostro corpo. I cinque sensi ci offrono un quadro sensoriale sull’adesso mentre la memoria ci restituisce un’analisi sintetica del nostro passato (conoscenze, esperienze, istinti ecc.). Inoltre nella nostra mente si forma l’immagine che noi abbiamo di noi stessi, il nostro “ego” il quale condiziona le nostre azioni nell’adesso e le nostre capacità di relazionarci con tutto ciò che ci circonda.
Qualunque azione o pensiero formuliamo in ogni istante è perciò un compromesso fra le sensazioni del nostro corpo, il risultato dell’elaborazione che la nostra mente fa scandagliando il nostro vissuto, e l’immagine che abbiamo di noi stessi calati in quell’istante.
Supponiamo di trovarci in riva ad un mare invitante, in una giornata calda, un poco sudati e bisognosi di refrigerio. Le sensazioni corporee ci invitano a tuffarci in mare e goderci la frescura dell’acqua; la mente ci frena perché ricordiamo di quella volta in cui siamo scivolati e per poco non annegavamo; l’ego ci vorrebbe provetti nuotatori mentre magari siamo incapaci di stare a galla e perciò ci sconsiglia di fare una figuraccia. Chi vincerà fra sensazioni, mente ed ego?
Normalmente vince primo fra i tre l’ego, elemento che riesce perfino a far diventare vendicativi e caustici i predicatori di pace e amore: in seconda battuta prevale la mente storica che immagina il futuro basandosi sul passato; ultime in assoluto sono le sensazioni del nostro corpo, sebbene siano le uniche vere sentinelle del presente, le uniche capaci di interpretare nel profondo le esigenze di ogni singolo istante di vita.
L’immagine di noi stessi, l’immagine che vorremmo di noi stessi, il dominio del passato che proietta se stesso sull’immagine del futuro sono le vere padrone della maggior parte delle nostre azioni nell’adesso, nel presente.
Tolle dice che l’ego può essere talmente potente da distaccarci dal nostro corpo, da ciò che noi siamo in verità.
L’idea che il mutare l’immagine che abbiamo di noi, il nostro ego, possa permetterci di migliorare il rapporto che abbiamo con noi stessi è effimera perché salta a piè pari l’unico viatico a rappacificarci: accettare ciò che noi siamo nell’adesso, tralasciando ciò che eravamo e costruendo la nostra esistenza elaborando l’adesso.
Il futuro non esiste se non come proiezione delle nostre conoscenze. Le uniche previsioni che si avverano sono quelle che non contengono novità, imprevedibilità, caso e fato: molto poche a pensarci bene. Il semplice immaginare di andare a cena domani sera con amici può essere smentito da un banale mal di pancia, da un acquazzone che ci blocca, da un albero che cade sulla strada.
Eppure noi impegniamo la stragrande maggioranza del tempo ad immaginare il futuro, trascurando o addirittura disdegnando il presente.
Il presente è invece l’unica realtà indiscutibile, l’unica fonte di bellezza, l’unica chiave di evoluzione e di felicità.
La felicità, ad esempio, è uno stato che può esistere solo nell’adesso, mentre diviene malinconia se ripescata nel passato e chimera se cercata nel futuro.
Tolle dice una cosa assai provocatoria ma altrettanto verosimile. Dice che l’infelicità è una droga per consentirci di fantasticare una felicità irraggiungibile. Molti di noi sfuggono alla felicità, la dribblano, quasi la evitano perché solo nell’infelicità si può giustificare un ego, un essere noi stessi, un comportarci che non ci piace. Proclamandoci infelici ci autorizziamo ad essere schiavi di un ego da infelici, che ci porta a posture ed atteggiamenti lontani da ciò che il nostro essere più intimo detterebbe.
Vivere la felicità parte invece da una precisa accettazione del presente, dal non sfuggirlo, da farsi totali partecipi del presente. Sarebbe un esercizio pedante andare ad elencare quante religioni e credenze, quante vie spirituali predicano esattamente questo: vivere il presente e osservare Dio nel presente. Eppure è diffusissimo il cercare Dio, la serenità ed il senso nella vita pensandolo in una conquista da farsi nel futuro, chiudendosi al presente e magari rifugiandosi nella propria mente, così sensibile al passato.
Vivere il presente, e accettarlo per come è, significa dare priorità ai sensi, alla voce del nostro corpo, alla vera essenza del nostro io. Se solo si provasse a porsi ogni tanto una semplice domanda: “come mi sento adesso, che cosa dicono i miei sensi” senza interpretare la risposta, senza aspettare che la mente elabori un referto che tenga presente passato, ambizioni ed ego; se solo si provasse si potrebbe iniziare ad accorgersi che la nostra felicità può essere già nell’adesso, senza aspettare il futuro, senza cadere nella paura di illudersi.
Ho appena letto un libro sulla Leadership il quale esordisce dicendo: molti manager, imprenditori o leader parlano di obiettivi, fanno piani elaborati e progettano minuziosamente il futuro. Ma tralasciano sistematicamente di ascoltare la pancia. La pancia può essere molto più sincera della mente e dell’ego. Ovviamente è una metafora perché assai spesso la nostra mente riesce a dominare persino la pancia. Ma è la mente che va limitata, non i segnali del corpo. E’ la paura, puro prodotto mentale, che va ricondotta ad essere sentinella del presente e non oracolo del futuro.

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giovedì 3 marzo 2011

QUI E ORA...Bruce Lipton

Quando non state prestando attenzione al momento presente, tutto ciò che fate durante il giorno viene gestito dalla mente subconscia.
Bruce Lipton (1944), biologo



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mercoledì 2 marzo 2011

DALAI LAMA...frase

CONSIGLIATO:
Impara bene le regole, di modo che cosi' le sai infrangere nel modo giusto.

Dalai Lama



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QUI E ORA...Chakdud Rinpoche

Quando qualcuno vi fa arrabbiare,
è come se vi avessero scagliato una freccia al cuore.
Ma non vi ha colpito, e giace a terra, ai vostri piedi.
Allora voi la raccogliete e vi colpite da soli
ancora e ancora, ripetutamente.

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OSHO: GRATITUDINE

Sii grato a tutti, perché tutti stanno creando lo spazio per te perché tu possa essere trasformato – anche quelli che pensi ti stiano ostacolando, anche quelli che consideri tuoi nemici. 
 
Gli amici, i nemici, le brave persone e le cattive, le circostanze favorevoli e quelle sfavorevoli – tutto crea il contesto in cui puoi essere trasformato e puoi diventare un buddha. 
 
Sii grato a tutti. Quelli che ti hanno aiutato, quelli che ti hanno ostacolato, quelli che sono rimasti indifferenti. 
 
Sii grato a tutti, perché tutti insieme stanno creando il contesto in cui nascono i buddha, e in cui puoi anche tu diventare un buddha. 
 

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