domenica 31 ottobre 2010

OSHO: LA MEDITAZIONE E' LA TUA NATURA

Fonte:Osho – “Iniziazione alla meditazione. Il risveglio della consapevolezza”

Iniziazione alla Meditazione
Come parlare della meditazione? Che dire... di cosa si tratta? Cos’è la meditazione? È una tecnica che può essere praticata? È uno sforzo in cui ci si impegna? Qualcosa che la mente può realizzare? No, non è nulla di tutto questo.
Tutto ciò che la mente può fare non può essere meditazione: è qualcosa che va oltre la mente. In quella dimensione, è assolutamente impotente: non è in grado di penetrare la meditazione; là dove la mente finisce, la meditazione inizia.
È importante ricordarlo perché tutto ciò che facciamo, viene fatto attraverso la mente; qualsiasi cosa realizziamo, la realizziamo attraverso la mente. Quindi, quando ci rivolgiamo alla sfera interiore, di nuovo iniziamo a pensare in termini di tecniche, di metodi, di qualcosa da fare, semplicemente perché ogni nostra esperienza ci dimostra che qualsiasi cosa può essere fatta tramite la mente.
Certo, fatta eccezione per la meditazione, tutto può essere fatto dalla mente; tutto, tranne la meditazione, poiché non è una realizzazione: esiste già, è la tua natura. Non deve essere conseguita; deve soltanto essere riconosciuta, deve solo essere ricordata. È là, che ti aspetta: è sufficiente guardare dentro di sé, ed è disponibile. L’hai sempre portata in te.
La meditazione è la tua natura intrinseca: sei tu, il tuo essere, e non ha nulla a che vedere con ciò che fai. Non la puoi avere, né puoi non averla: non può essere posseduta. Non si tratta di un oggetto, sei tu, è il tuo essere.
Allorché si comprende cos’è la meditazione, ogni cosa diventa evidente. Altrimenti, puoi continuare a brancolare nel buio.
La meditazione è uno stato di chiarezza, non uno stato mentale. La mente è confusione, non è mai chiara, non lo può essere. I pensieri creano intorno a te delle nubi; sono nubi sottili che producono una nebbia in cui ogni chiarezza va perduta. Quando i pensieri scompaiono, quando intorno a te non esistono più nuvole, quando esiste nel tuo semplice essere essenziale, accada una chiarezza. In questo caso puoi vedere a distanze remote; puoi abbracciare l’intera esistenza; il tuo sguardo diventa penetrante e tocca l’essenza più intima dell’essere.
La meditazione è chiarezza, un’assoluta chiarezza di vedute: non puoi pensarci, devi lasciar cadere ogni pensiero. E quando dico: “Devi lasciar cadere ogni pensiero”, non aver fretta di concludere.
Io devo usare il linguaggio, ma se io dico: “Abbandona il pensiero”, e tu lo fai, mancherai il punto: di nuovo, ridurrai tutto a un fare.
‘Lasciar cadere il pensiero’ vuol semplicemente dire: non fare nulla. Siediti. Lascia che i pensieri sedimentino da soli; lascia che la mente decanti spontaneamente. Siedi semplicemente, fissando un muro, in un angolo tranquillo, senza fare assolutamente nulla.
Sii rilassato. Sciolto. Non fare alcuno sforzo. Non andare da nessuna parte. Come se ti dovessi addormentare, pur restando sveglio: sei sveglio e ti stai rilassando, ma tutto il corpo si sta addormentando. Dentro di te, resti attento, all’erta, mentre tutto il corpo entra in un profondo rilassamento.
I pensieri si acquietano da soli; non è necessario che balzi loro addosso, non occorre che tenti di fermarli. Immagina un torrente fangoso... cosa puoi fare per renderlo limpido? Entrarci e scuoterlo? Non faresti che peggiorare le cose.
No, dovresti semplicemente restare seduto sulla riva, in attesa. Non c’è nulla da fare: qualsiasi cosa tu faccia, non faresti che renderlo ancora più torbido. Siedi semplicemente sulla riva. Osserva, con indifferenza e, continuando a scorrere, il fiume porterà via le foglie morte, e il fango tornerà ad acquietarsi: dopo un po’ ti rendi conto che il torrente è tornato a essere limpido.
Ogni volta che un desiderio attraversa la mente, il torrente diventa fangoso. Dunque, siediti semplicemente. Non cercare di fare nulla. In Giappone, questo “semplice stare seduti” è chiamato Zazen; ci si siede semplicemente, senza fare nulla. E, un giorno, la meditazione accade. Non è che sia tu a cercarla, viene a te. E quando viene, la riconosci immediatamente: è sempre presente, ma tu non guardavi nella giusta direzione. Il tesoro è sempre stato presente, dentro di te, ma tu eri impegnato altrove: nei pensieri, nei desideri, in mille cose. Non eri minimamente interessato a quell’unica cosa... e si trattava del tuo essere!
Quando l’energia si rivolge alla sfera interiore – è ciò che Buddha chiama parabvrutti: il ritornare della tua energia alla fonte – all’improvviso consegui la chiarezza.
Allora, ogni cosa si schiude davanti a te.

FonteOsho – “Iniziazione alla meditazione. Il risveglio della consapevolezza”

Iniziazione alla Meditazione


IL POTERE DI ADESSO DI ECKHART TOLLE

 Gran parte del cosiddetto male che avviene nella vita delle persone è dovuto all'inconsapevolezza. Si crea da solo, o, meglio, è creato dall'io. Talvolta io chiamo queste cose "dramma". Quando siamo pienamente consapevoli, il dramma non entra più nella nostra vita. Vorrei rammentare brevemente come opera l'io e come crea il dramma.

L'io è la mente non osservata che gestisce la nostra vita quando non siamo presenti come consapevolezza testimone, come osservatori. L'io si percepisce come frammento separato in un universo ostile, senza alcuna connessione interiore con ogni altro essere, circondato da altri io che considera potenziali minacce o che cercherà di usare per i propri fini. Gli schemi fondamentali dell'io sono creati per combattere la sua radicata paura e il suo senso di mancanza. Si tratta di resistenza, dominio, potere, avidità, difesa, attacco. Alcune delle strategie dell'io sono estremamente abili, eppure non risolvono mai alcuno dei suoi problemi, semplicemente perché l'io stesso è il problema.

Quando gli io si riuniscono insieme, che si tratti di rapporti personali o di organizzazioni o istituzioni, prima o poi accade il male: un dramma di qualche genere, sotto forma di conflitti, problemi, lotte di potere, violenza emotiva o fisica, eccetera. Fra questi vi sono mali collettivi come guerre, genocidi e sfruttamenti, tutti dovuti all'inconsapevolezza accumulata. Inoltre molti tipi di malattie sono causati dalla resistenza continua dell'io, che crea restrizioni e blocchi nel flusso di energia attraverso il corpo. Quando ci ricolleghiamo all'Essere e non siamo più gestiti dalla nostra mente, smettiamo di creare queste cose. Non creiamo e non partecipiamo più al dramma.

Quando due o più io si uniscono insieme, ne consegue un dramma di qualche genere. Ma anche chi vive completamente solo crea il proprio dramma. Quando noi ci sentiamo dispiaciuti per noi stessi, questo è dramma. Quando ci sentiamo in colpa o in ansia, questo è dramma. Quando lasciamo che il passato o il futuro oscurino il presente, creiamo il tempo, il tempo psicologico, la sostanza di cui è fatto il dramma. Quando non onoriamo il momento presente consentendogli di essere, creiamo il dramma.

Quasi tutti sono innamorati del proprio dramma di vita particolare. La loro storia è la loro identità. L'io gestisce la loro vita. Vi hanno investito l'intero loro senso del sé. Perfino la loro ricerca (di solito infruttuosa) di una risposta, di una soluzione, o di una guarigione ne diventa parte. Ciò che temono e a cui resistono di più è la fine del loro dramma. Fintanto che SONO la loro mente, ciò che temono e a cui resistono di più è il loro risveglio.

Quando viviamo in completa accettazione di ciò che esiste, questa è la fine di ogni dramma della nostra vita. Nessuno può nemmeno litigare con noi, per quanto ci provi. Non possiamo litigare con una persona pienamente consapevole. Il litigio implica l'identificazione con la mente e una posizione mentale, nonché resistenza e reazione alla posizione dell'altra persona. Il risultato è che le opposte polarità si forniscono energia reciprocamente. Questa è la meccanica dell'inconsapevolezza. Possiamo ancora esprimere la nostra opinione chiaramente e fermamente, ma non vi sarà dietro nessuna forza reattiva, nessuna difesa e nessun attacco. Allora non si trasformerà in dramma. Quando siamo pienamente consapevoli, smettiamo di essere in conflitto. Nessuno che sia in unione con se stesso può nemmeno concepire un conflitto: questo si riferisce non soltanto al conflitto con altre persone ma fondamentalmente al conflitto dentro di noi, che viene meno quando non vi è più alcuno scontro fra le esigenze e le aspettative della mente e ciò che esiste.


- da "Il potere di Adesso" di Eckhart Tolle -

sabato 30 ottobre 2010

24 BUONI MOTIVI PER NON FARSI SEGHE MENTALI... QUI E ORA






Il rilassamento è uno stato di coscienza, spesso definito come: stato di distensione psichica in cui i muscoli del corpo sono a riposo. Ma il rilassamento è molto di più: è quello stato che si cerca di raggiungere al fine di ricevere calma, pace e felicità. Il raggiungimento di questi obbiettivi può essere ottenuto percorrendo diverse strade. In precedenza abbiamo parlato di esercizi yoga e di meditazione. Ora non parleremo di tecniche di rilassamento, bensì dei benefici che queste apportano.
Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita I benefici del rilassamento e delle tecniche di rilassamento:






  • Maggior consapevolezza
  • Riduzione dell’ansia
  • Aumento della capacità di far fronte alle situazioni stressanti
  • Stabilizzazione della funzione cardiaca e respiratoria
  • Aumento della velocità dei riflessi
  • Aumento della capacità di concentrazione e di memoria
  • Maggiore livello di riposo. Riposo più profondo
  • Maggior salute
  • Maggiore resistenza alle malattie
  • Riduzione dei livelli di pressione sanguigna
  • Migliore ossigenazione
  • Aumento del livello di energia e vitalità
  • Minor tempo di recupero dagli sforzi
  • Pensiero positivo
  • Resistenza alle cattive abitudini: fumo, alcol, pasti eccessivi, …
  • Riduzione dello stress
  • Maggior disponibilità a trattare con le persone
  • Incremento della capacità di riflessione
  • Maggiore coscienza di se
  • Aumento della creatività
  • Aumento nella capacità di apprendere
  • Crescente tendenza al miglioramento di se stessi e della propria immagine
  • Maggiore autostima
  • Migliore qualità del sonno



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    venerdì 29 ottobre 2010

    Albert Einstein: l'uomo è parte del Tutto

    CONSIGLIATO:
              " Un essere umano è parte del tutto chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza  

      Albert Einsten

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    Il Potere di Adesso , Eckhart Tolle Ti consiglio di leggerlo...

    ZEN

    CONSIGLIATO:
    Zen
    Autori Vari
    C'era una volta un grande maestro Zen, e c'era un bambino di 9 anni che lo serviva. Moltissime persone giungevano dal maestro per prostrarsi ai suoi piedi, e chiedergli un koan che potesse aiutarli. Così anche il bambino, un po' invidioso, decise un giorno, in tutta serieta', di fare lo stesso. Il maestro rise, ma visto che il bambino insisteva proprio, gli disse: "Prova ad ascoltare il suono prodotto da una mano sola. Quando l'avrai sentito, fammelo sapere." Il bambino s'impegno' a fondo, tanto che non dormiva nemmeno la notte. Dopo qualche giorno torno' dal maestro e disse: "L'ho trovato! E' il suono del vento che soffia tra gli alberi!". Ma il maestro scosse il capo: "Non è questo. Prova di nuovo." E così il bambino s'impegno' e s'impegno', e quasi tutti i giorni tornava dal maestro per suggerirgli qualche suono - inevitabilmente sbagliato. Un giorno il bambino non si trovava da nessuna parte, e il maestro preoccupato mando' dei discepoli a cercarlo. Lo trovarono nel bosco, assorto a contemplare un albero. I discepoli lo riferirono al maestro: "Non vogliamo disturbare il bambino: sembra possedere la vera natura di un buddha! Forse ha sentito quel suono." Così fu il maestro ad andare dal bambino, e gli chiese se aveva finalmente sentito il suono prodotto da una mano. Rispose il bambino: "L'ho sentito, ma è privo di suono."


    Il maestro Tanzan era in viaggio con il suo allievo Ekido lungo una strada fangosa. Ad un certo punto incontrarono una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare quella melma, senza rovinare il suo bel vestito. Senza problemi, Tanzan la prese in braccio e la trasportò sull’altro lato della strada. Ekido rimase pensieroso per tutto il giorno. Alla sera, non resistendo più, chiese apertamente al maestro: "Noi monaci non avviciniamo le donne, è pericoloso. Perché l’hai fatto?" Tanzan rispose: "Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù. Tu la stai ancora portando con te"

    Non cercare di seguire le orme dei saggi. Cerca ciò che essi cercavano.

    Quando Bankei predicava nel tempio Ryumon, un prete Shinshu, che credeva nella salvezza ottenuta ripetendo il nome del Buddha dell’Amore, si ingelosì del suo vasto pubblico e volle discutere con lui. Bankei stava parlando allorché comparve il prete, ma questo creò una tale confusione che Bankei si interruppe e domandò che cosa fosse tutto quel baccano. "Il fondatore della nostra setta" si vantò il prete "aveva poteri così miracolosi che stando su una riva del fiume con un pennello in mano riusciva a scrivere attraverso l’aria il sacro nome di Amida su un foglio che un suo assistente reggeva sull’altra riva. Tu puoi fare questa cosa prodigiosa?" Bankei rispose gaiamente: "Forse questo gioco di prestigio può farlo la tua volpe, ma non è questo il modo dello Zen. Il mio miracolo è che se ho fame mangio, e se ho sete bevo".

    Un monaco andò da un maestro famoso ed anziano per imparare la sua filosofia. "Maestro, sono nuovo, vorrei che mi esponeste la dottrina che si insegna qui" "Hai mangiato il tuo riso?" Disse il maestro. "Si" "Allora corri a lavare la tua ciotola!"

    Quando era un giovane studente di Zen, Yamaoka Tesshu andava sempre a trovare tutti i maestri. Andò a far visita a Dokuon di Shokoku. Volendo mostrare la sua preparazione, disse: "La mente, Buddha e gli esseri senzienti, in fondo, non esistono. La vera natura dei fenomeni è il vuoto. Non c’è nessuna realizzazione, nessuna illusione, nessun saggio, nessuna mediocrità. Non c’è nessuno che dia e niente che si riceva". Dokuon, che stava fumando in silenzio, non fece commenti. Tutt’a un tratto colpì Yamaoka con la sua pipa di bambù. Questo fece arrabbiare moltissimo il giovane. "Se niente esiste," domandò Dokuon "da dove viene questa tua collera?".

    Al suono di un piccolo sasso dimenticò tutto il suo sapere

    Quando l'allievo è pronto il Maestro appare
    CONSIGLIATO:

    OSHO: ESSERE SE STESSI

    CONSIGLIATO:
    Veridicità significa autenticità, essere veri, non essere falsi, non usare maschere. Quale che sia il tuo volto reale, lo mostri… e a qualunque prezzo.

    Ricorda, non vuol dire che devi smascherare gli altri. Se sono contenti delle loro bugie, bene, è una loro scelta. Non metterti a smascherare nessuno, perché è questo che la gente pensa. Pensa di dover essere sincera, autentica, e che questo significhi che deve andare a mettere a nudo gli altri.

    Ma non è così, ciò che ti devi ricordare è di essere sincero con te stesso. Non c'è bisogno di te per riformare tutti gli altri a questo mondo. Se cresci tu, è sufficiente. Non fare il riformatore, non cercare di dare lezioni agli altri o di cambiarli. Se cambi tu, quello è un messaggio sufficiente.

    Essere autentici vuol dire rimanere fedeli al proprio essere. Ma come farlo? Ci sono tre cose da ricordare.

    Una, ascolta sempre la tua voce interiore, ascolta ciò che tu vorresti essere.

    Non ascoltare mai nessuno quando ti dice cos'è bene per te, altrimenti sprecherai la tua vita. Tua madre vuole che diventi un ingegnere, tuo padre un dottore e tu vuoi essere un poeta. Cosa puoi fare? Certo tua madre ha ragione, perché dal punto di vista finanziario è meglio essere un ingegnere.

    Anche tuo padre ha ragione: essere un dottore ha un buon valore di mercato. Un poeta? Sei diventato matto?
    I poeti sono persone maledette, nessuno li vuole. Non c'è nessun bisogno di loro; il mondo può esistere anche senza poesia. Il mondo non può esistere senza ingegneri, e se c'è bisogno di te hai più valore; se non servi, non hai nessun valore.

    Ma se vuoi essere un poeta, sii un poeta. Magari dovrai mendicare. Bene! Magari non diventerai ricco. Non preoccuparti, perché puoi diventare un grande ingegnere e guadagnare tanti soldi, ma non ti sentirai mai realizzato. Ti resterà comunque un desiderio profondo, il tuo essere interiore bramerà essere un poeta.

    Ricorda, sii fedele alla tua voce interiore. Può condurti nei pericoli, eppure devi rimanerle fedele perché allora c'è la possibilità che un giorno arriverai alla condizione di danzare e celebrare la tua realizzazione interiore.

    Guarda sempre qual è la prima cosa per il tuo essere, la più importante, e non permettere agli altri di manipolarti e di controllarti. Sono tanti: tutti sono pronti a controllarti, a cambiarti, a darti un'indicazione che non hai nemmeno chiesto. Tutti ti vogliono dare una guida per la tua vita. Ma la guida esiste dentro di te; solo tu conosci la formula.

    Essere autentici vuol dire essere fedeli a se stessi. È un fenomeno molto pericoloso; solo rari individui ci riescono. Ma, se ci riescono, si realizzano. Arrivano a una bellezza, a una grazia e soddisfazione che tu non puoi nemmeno immaginare. Se tutti hanno un'aria frustrata è perché nessuno ha dato ascolto alla sua voce interiore.

    Ascolta sempre la tua voce interiore e nient'altro. Sarai circondato da mille tentazioni, perché ci sono tante persone che vogliono vendere le loro merci. Il mondo è un supermercato, e tutti vogliono vendere le loro cose; sono tutti dei venditori. Ma se dai ascolto a tutti questi venditori diventerai matto. Non ascoltare nessuno; chiudi gli occhi e ascolta la tua voce interiore. Questo è proprio il senso della meditazione: ascoltare la voce interiore. Questa è la prima cosa.

    E poi la seconda - solo se hai fatto la prima puoi fare la seconda - non metterti mai una maschera. Se sei arrabbiato, sii arrabbiato. È rischioso, ma non metterti a sorridere, perché allora il tuo sorriso è falso, solo una maschera… un esercizio delle labbra, e nient'altro. Il cuore è pieno di rabbia, di veleno, e le labbra sorridono; diventi un fenomeno falso. Quando vuoi essere arrabbiato, sii arrabbiato. Non c'è nulla di male nell'essere arrabbiati.

    Se vuoi ridere, ridi. Non c'è nulla di male nel ridere forte. Pian piano vedrai che il tuo sistema ricomincia a funzionare. E quando questo accade, sentirai un suono armonioso, proprio come una macchina il cui motore, quando tutto funziona bene, fa questo rumore armonioso. Il guidatore che ama la sua macchina sa che ora tutto funziona bene, che c'è un'unità organica - il meccanismo funziona perfettamente.

    Anche in una persona puoi notare quando il meccanismo funziona bene, sentirai questo suono armonioso intorno a lei. Cammina, e il suo passo è una danza. Parla, e le sue parole portano con sé una sottile poesia. Ti guarda, e ti guarda veramente; non è tiepida, è calda. Quando ti tocca, ti tocca veramente. Puoi sentire la sua energia che arriva nel tuo corpo, una corrente di vita che ti viene passata… perché il suo meccanismo funziona bene.

    La seconda cosa è: non usare maschere. Sii vero, qualunque ne sia il prezzo.

    La terza cosa sull'autenticità: rimani sempre nel presente, perché tutto ciò che è falso arriva o dal passato o dal futuro. Ciò che è stato è stato, non preoccupartene. Non portartelo dietro come un fardello, altrimenti non ti permetterà di essere autentico nel presente. Tutto ciò che non è ancora stato, non è ancora stato. Non preoccuparti del futuro, altrimenti si insinuerà nel presente, distruggendolo. Sii vero rispetto al presente, e sarai autentico. Essere qui e ora vuol dire essere autentici. Né passato, né futuro: questo momento è tutto, è tutta l'eternità.

    Con queste tre cose arrivi a ciò che Patanjali chiama veridicità. Allora tutto ciò che dici è vero. Normalmente pensi di dover fare uno sforzo per dire la verità. Io non dico questo, io dico che quando crei l'autenticità, tutto ciò che dici sarà vero. Una persona autentica non può mentire, tutto ciò che dice sarà vero.Quindi non ti dico: "Di' la verità". Ti dico: "Sii autentico e tutto ciò che dici sarà vero".

    CONSIGLIATO:

    giovedì 28 ottobre 2010

    Non pensare...Osho

      Fonte: tratto dall'ottimo sito: http://eliotroporosa.blogspot.com/


    C’è una qualità dell’essere completamente diversa che viene dal non pensare: non è né buona né cattiva, è solo uno stato di non pensiero. Osservi, rimane consapevole, ma non pensi. Se arriva qualche pensiero… arriverà, perché i pensieri non sono tuoi; fluttuano nell’aria. Tutt’intorno a noi c’è una noosfera, una sfera di pensiero, che ci circonda. Proprio come c’è l’atmosfera c’è anche una sfera di pensiero intorno a te, e continua a muoversi per suo conto. Si ferma solo quando diventi più consapevole. Se diventi più consapevole, il pensiero semplicemente scompare, si scioglie, perché la consapevolezza è un’energia più grande del pensiero.

    La consapevolezza è come fuoco per il pensiero. È come se in casa accendessi una lampada e l’oscurità sparisse; se la spegni, il buio entra da ogni lato, senza aspettare neanche un attimo, neanche un istante. Quando la luce è accesa, l’oscurità non può entrare. I pensieri sono come l’oscurità: entrano solo quando all’interno non c’è luce. La consapevolezza è come fuoco: diventi più consapevole, e arrivano sempre meno pensieri.

    Se diventi veramente integrato nella tua consapevolezza, i pensieri non possono entrare per nulla; sei diventato una fortezza impenetrabile, niente può entrare. Non che tu sia chiuso, ricordalo – sei completamente aperto; ma l’energia della consapevolezza diventa la tua fortezza. Quando nessun pensiero può penetrare, i pensieri verranno ma ti eviteranno. Li vedrai venire, ma, prima di arrivare a te, svolteranno e se ne andranno. A quel punto puoi andare dove vuoi, anche all’inferno, e nulla potrà influenzarti. Questo è ciò che chiamiamo illuminazione.




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    domenica 24 ottobre 2010

    OSHO: L'AMORE E' LIBERTA'


    Non essere possessivo, perché quando sei possessivo, stai solo mostrando di essere un mendicante.

    Quando cerchi di possedere, mostri solo che non possiedi nulla; altrimenti non dovresti fare uno sforzo. Se sei già il padrone, perché sforzarti?

    Per esempio, se ami una persona e cerchi di possederla, non la ami. Non sei neanche certo che la persona ami te. Ecco perché crei tutte quelle misure di sicurezza, la circondi di trucchi e furbizie di ogni genere, proprio perché così non potrà lasciarti. Ma così uccidi l'amore. L'amore è libertà, l'amore dà libertà, l'amore vive nella libertà. L'amore è, nel suo nucleo più essenziale, libertà.

    Se ami veramente, non occorre possedere; possiedi già con tanta profondità, a che servirebbe? Non pretendi nulla, qualsiasi pretesa apparirebbe superficiale. Quando possiedi veramente, diventi non possessivo. Ma è qualcosa che devi imparare, tienilo presente. Non cercare di possedere nulla. Al massimo usa e sii grato che ti è stato permesso di usare, ma non possedere.

    Il possesso è una forma di avarizia, e un avaro non può fiorire. Un avaro è sempre in uno stato di costipazione spirituale, è malato. Devi aprirti, condividere. Condividi ciò che hai e crescerà; condividi di più e crescerà. Continua a dare, e riceverai ancora. La sorgente è eterna, non essere avaro. Di qualsiasi cosa si tratti - amore, saggezza… qualsiasi cosa, condividi. Non possessività vuol dire condividere.

    Dovunque tu sia, devi solo comprendere la possessività e lasciarla andare. Non c'è nulla di sbagliato nella moglie - solo non dire mia moglie. Lascia cadere il 'mio'. Non c'è nulla di sbagliato nei bambini - sono bellissimi, figli del divino. Ti è stata data l'opportunità di servirli e di amarli: usala, ma senza dire “miei.” Sono arrivati attraverso di te ma non appartengono a te. Appartengono al futuro, appartengono al tutto. Tu sei stato un passaggio, un veicolo, ma non sei il proprietario.

    Resta dove sei, resta dove sei stato posto dall'esistenza e vivi in modo non possessivo, e di colpo inizierai a fiorire. Le energie fluiranno, non sarai bloccato, diventerai un flusso. E fluire è bellissimo; vivere bloccati e congelati vuol dire essere brutti e morti.

    Arriva alla purezza del centro. Quella è la meta.

    Se ti è piaciuto questo post ti consigliamo di leggere: The Zone:Oltre il veloUn libro giallo che, pur rimanendo tale, tratta indirettamente dell'esperienza nel qui e ora, in maniera - secondo noi - più appassionante di tanti altri testi specifici sul tema.

    sabato 23 ottobre 2010

    OSHO: Meditazione, un modo di vivere con consapevolezza

    OSHO MEDITAZIONE:
    Il fiore ha una forma, una personalità. La fragranza del fiore non ha forma, né personalità. C'è, esiste, ma non esiste in una forma fissa; esiste senza una forma. E proprio questo è dio, questa è la qualità del divino. L'esperienza di questa fragranza arriva tramite la meditazione. Non c'è altro modo, non c'è mai stato e non ci sarà mai.

    La persona veramente religiosa ha solo una cosa da fare, diventare meditativa. Quando si usa la parola "meditazione" c'è la possibilità di andare nella direzione sbagliata, perché in inglese non esiste l'esatta traduzione di "dhyana"; meditazione è solo un'approssimazione.

    L'inglese ha tre parole: concentrazione, contemplazione e meditazione. La concentrazione è della mente. Focalizzi la mente su un oggetto in particolare, escludendo tutto il resto; limiti la tua visione. Quindi nella concentrazione tutto può diventare una distrazione. Un cane abbaia, e tu ne vieni distratto, perché stavi escludendo tutto – ora il cane che abbaia si è intromesso. Quindi chi si concentra è sempre arrabbiato perché basta una piccola cosa – una zanzara – e la tua concentrazione viene disturbata. Qualsiasi cosa può distrarti perché ciò che fai è innaturale.

    La concentrazione è innaturale. È un fenomeno forzato, frutto dell'irregimentazione. È una cosa quasi militare; il costringere la mente in modo violento a rimanere puntata su un solo oggetto. E invece la natura della mente è quella di un flusso costante, sempre in movimento. Per la mente è naturale muoversi – è un processo dinamico – mentre tu cerchi di rendere stagnante questo processo dinamico.

    Proprio perché è una cosa contro natura, ogni scusa è buona perché la mente subito ne approfitti e cominci a muoversi. Anche se riesci a forzare la mente a essere quieta per lunghi periodi, sarai sempre seduto su un vulcano. È un po' quello che accade a un bambino. Puoi forzare il bambino dicendo: 'Oggi non ti darò nulla da mangiare. Stai seduto nell'angolo e zitto.' È in grado di farlo. Puoi dirgli: 'Chiudi gli occhi', e lui lo farà. Ma osserva: continua a muoversi e ad agitarsi, strizza gli occhi, perché ha paura di aprirli ma desidera farlo. Puoi vedere l'agitazione in cui è, anche se si sta trattenendo. È per lui un grosso problema. Questa è la situazione, quando ci si trova nel processo di concentrazione.

    La meditazione non è concentrazione e non è neanche contemplazione. Contemplazione vuol dire che sei un po' più fluido, che fluisci un po' di più, ma devi comunque rimanere legato a un soggetto particolare. Nella concentrazione devi rimanere puntato su un argomento; nella contemplazione hai una corda un po' più lunga. Puoi girare un po' di più, ma sei sempre legato. Ad esempio, pensi all'amore. Puoi girarci un po' attorno, ma puoi pensare all'amore soltanto.

    Certo, hai più libertà che nella concentrazione ma è una libertà limitata. Sei in una prigione un po' più grande, ecco tutto, ma sei sempre in prigione. E le distrazioni arriveranno lo stesso – meno che nella concentrazione, ma arriveranno.

    In inglese persino la parola "meditazione" dà l'idea sbagliata; è come se dovessi meditare su qualcosa. Ma “dhyana” – la parola sanscrita da cui deriva la parola giapponese “zen” – vuol dire che non esistono né soggetto né oggetto, né concentrazione né contemplazione. Sei solo seduto in silenzio, osservando tutto ciò che è. Un cane abbaia, tu l'osservi - non è una distrazione. Una musica suona, tu l'ascolti - non è una distrazione perché non stai facendo alcuno sforzo per concentrarti. Sei omnicomprensivo, nulla viene escluso. La libertà è assoluta. L'unica cosa da ricordare è di non identificarsi con qualcosa. Ascolta la musica ma non diventare la musica, resta un osservatore.

    Quindi la meditazione può essere definita come osservazione, come non diventare identificati. Ora questo è un fenomeno completamente diverso; non si tratta di concentrazione né di contemplazione.

    Sei seduto sul ciglio della strada e osservi il traffico della mente; permetti alla mente di fare ciò che vuole senza paura, di andare dovunque voglia andare – a Timbuktu, a Toronto... dovunque voglia andare. Tu devi solo rimanere sveglio, consapevole, attento.

    Allora accade il miracolo: inizi a diventare consapevole del divino che è presente in ogni cosa. Persino l'abbaiare di un cane ha la qualità del divino. Allora tutto inizia a trasmettere un nuovo messaggio, una nuova sensazione, un nuovo splendore.

    Quando il tutto viene trasformato dal tuo testimoniare, diventa fragrante. Non ci sono fiori eppure c'è una fragranza fortissima. Sei entrato nell'invisibile.

    Osho Fonte:http://www.osho.com/

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    Il Potere di Adesso , Eckhart Tolle Ti consiglio di leggerlo...

    venerdì 22 ottobre 2010

    OSHO LIBERARSI DALLE PAURE

    CONSIGLIATO:
    Sono le preoccupazioni che impediscono ai più grandi doni dell’esistenza di raggiungerti. Una mente preoccupata continua a proiettare la sua preoccupazione su qualsiasi cosa.

    Quasi tutti sono preoccupati, anche solo per delle banalità. Se osservi attentamente queste preoccupazioni, ti metterai a ridere di te stesso, di che razza di sciocchezze si agitano dentro di te e creano tremendi ostacoli. E così ti basta guardare quali sono le tue preoccupazioni e lasciarle perdere.

    È possibile svuotare la mente dalle tue preoccupazioni. Tu l’hai riempita, puoi anche svuotarla.

    Cosa sono le nostre preoccupazioni? Cosa è che continuiamo a pensare e perché non la smettiamo di alimentare così tanto i nostri pensieri? Che cosa ha prodotto tutto questo nella lunga vita che hai vissuto fino a oggi? Non è forse una semplice perdita di tempo?

    Devi osservare quali sono le preoccupazioni che ti ostacolano. Rimuovere quella barriera non è difficile; il solo osservare la sua futilità è sufficiente a farla scomparire.

    Perciò, osserva e aspetta. Piano piano la trasformazione va così in profondità che per la mente diventa impossibile preoccuparsi.

    Quando puoi avere rose fresche in qualsiasi momento, le rose di plastica non ti interessano più. Non c’è bisogno di fare niente. Basta entrare in contatto con qualcosa di superiore, e ciò che è inferiore scompare da sé. E per entrare in contatto con l’eccelso, basta solo aprirgli una strada attraverso la quale possa raggiungerti.

    L’esistenza sta cercando di raggiungerti da ogni parte, ma tu sei chiuso. Non c’è una sola finestra aperta, e neanche una porta. Ma questa non è sicurezza, è un suicidio.
    Apri tutte le porte, apri tutte le finestre. Lascia entrare il sole, lascia entrare il vento, lascia entrare la pioggia. Lascia che l’esistenza entri nel tuo essere e ti porti una vita fresca, nuova in ogni momento.

    Non c’è bisogno di digiunare, non c’è bisogno di distendersi su un letto di spine, non c’è bisogno di rinunciare al mondo – queste sono tutte stupidaggini.

    Se vuoi essere un uomo di profonda comprensione, non avrai bisogno di nessuna di tutte queste cose. Tutto quello che ti serve è rimuovere gli ostacoli. Sono capaci tutti di farlo, ma hanno preso tutti l’abitudine di essere preoccupati, perché la massa è preoccupata.

    Sfortunatamente per ora non c’è alcuna possibilità di crescere i bambini in modo che fin dall’inizio la meditazione diventi una loro parte intrinseca, che il silenzio diventi la loro normale esperienza e che l’aprirsi all’esistenza sia per loro semplicemente naturale.

    È così che concepisco un nuovo uomo – uno che sia allevato, fin dai primissimi momenti della sua vita, per essere in comunione con la natura e con l’esistenza. Non sarà per nulla inibito, non sarà represso in niente, perché tutte le inibizioni e le repressioni creano preoccupazione – e questa è la cosa più pericolosa per la meditazione.

    Nel momento in cui cominci a sederti e prepararti per la meditazione, improvvisamente, con tuo stupore, una miriade di pensieri ti attaccano da tutte le parti. Tutta la tua mente diventa come un vortice. Di solito non è così agitata, è più silenziosa. Ma non appena hai intenzione di meditare, la mente la considera subito come una sfida, perché la meditazione è come la morte per la mente. Allora la mente ti disturba in tutti i modi per evitare la meditazione. Ma noi siamo abbastanza intelligenti, sebbene la nostra educazione sia stata sbagliata, da poter rimuovere gli ostacoli.

    Non reprimere nessun istinto naturale. Non andare contro la natura. Qualsiasi cosa ti piaccia fare, falla, anche se tutto il mondo è contrario. Sii qualsiasi cosa ti piaccia essere, senza pensare alle conseguenze, e così non sarai preoccupato – avrai estirpato proprio le radici della preoccupazione.

    La gente continua a seguire i consigli degli altri. Vivi seguendo solo la tua luce, in questo modo, qualsiasi cosa avvenga, troverai pace, appagamento, soddisfazione. Forse non avrai gran successo nel mondo, forse non sarai molto famoso, ma sarai te stesso. E una persona che è se stessa, è spontaneamente meditativa, autenticamente silenziosa; non ha preoccupazioni, perché non ha tralasciato di fare niente di quello che voleva fare; non ha mai lasciato incompiuto niente di quello che voleva fare; non ha mai represso un desiderio, un istinto, un qualsiasi bisogno naturale. Non ha niente di cui preoccuparsi.

    Così, elimina tutte le tue preoccupazioni e dopo, la meditazione, il silenzio, l’apertura saranno i premi che ti arriveranno da soli.


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    CONSIGLIATO:

    mercoledì 20 ottobre 2010

    AFORISMI OSHO

    CONSIGLIATISSIMO:

    IL FIUME DELLA VITA
    Io mi limito a vendere acqua, lungo il fiume, a quanti sono addirittura incapaci di immaginare l'esistenza del fiume della vita, nel quale tuttavia esistono!
    È un lavoro ingrato, per il quale non ho alcun merito, né mi si deve riconoscenza alcuna: tutti hanno sete, e per questo molti si spingono fino al bicchier d'acqua che io offro loro. Ecco: io li aiuto a bere quel bicchier d'acqua e a non perdercisi dentro... fatto questo, diventa facile per loro acquisire coscienza e vedere la vita per ciò che è, che è sempre stata e sempre sarà, riconoscendo quindi il fiume della vita, in cui sono sempre stati immersi. Non occorre neppure tuffarcisi dentro!"
    Osho Rajneesh


    lunedì 18 ottobre 2010

    INTERVISTA A ECKHART TOLLE

    CONSIGLIATISSIMO:

    Il Potere di Adesso Buono

    Fonte: http://www.elsamasetti.it/Gli affari, il presente, il divino – intervista a Eckhart Tolle
    di Ray Hemachandra, scelto da Elsa Masetti
    Anche un insegnante spirituale come Eckhart Tolle ha il suo business e la sua azienda lEckhart Teaching Inc con un suo statuto e una cosiddetta mission e scopo principale. Sapete qual'è ? Lunione con il Divino.
    Molti si chiederanno: ma che c'entra questa roba misticamente astratta con il lavoro, la professione, il business?.
    Il direttore responsabile della rivista New Age Retailer Ray Hemachandra ha ben pensato di chiederglielo. Lintervista contiene alcune domande preziose e utili per la vita professionale di ognuno. E altrettanto preziose sono le risposte che a loro volta contengono altre domande che, se praticate, possono rappresentare la chiave per creare armonia nel lavoro, nelle relazioni aziendali e commerciali.
    L'etica nel vero senso della parola: relazionarsi con amore nel campo degli affari.
    Elsa Masetti – www.elsamasetti.it
    Il seguente articolo è stato tradotto e pubblicato da Elsa Masetti sul suo blog www.elsamasetti.it.
    Ray Hemachandra: Sul tuo sito dichiari che lo scopo ultimo dell’ Eckhart Teaching Inc (attuale azienda di Tolle, ndt) è “l’unione con il Divino.” Ciò mi colpisce come l’affermazione della più audace visione che abbia mai letto. In che modo tale visione – letteralmente l’idea di essere uno – può essere funzionale nel campo del business?
    Eckhart Tolle: Vuol dire che tutto quello che fai nel business deriva da uno stato interiore di allineamento con la vita e con la fonte della vita stessa, per cui la pace fluisce in tutto quello che fai. Ciò non cambia necessariamente quello che fai, anche se può cambiare la situazione, ma trasforma l’energia che fluisce in quello che fai. Proviene da uno stato interiore di pace.
    Piuttosto che volere o aver bisogno di cambiare qualcosa in modo da poter essere in pace a un certo punto nel futuro, sei già in uno stato di pace. Sei già allineato con la vita. Questo è il fondamento per qualunque cosa tu faccia.
    Hemachandra: Alcuni rivenditori e professionisti lottano per mantenere l’equilibrio tra la loro idea del mainstream, sul modello del business orientato al profitto, e la loro comprensione di un più alto scopo. Fare i soldi e l’insegnamento spirituale sono a tutti i livelli in contraddizione?
    Tolle: Se lo scopo principale delle nostre azioni è fare soldi, certo, sì. Utilizzi quello che fai come un mezzo per raggiungere un fine, che non è il modo risvegliato di vivere. Il fine potrebbe essere il denaro, il potere, o un qualche tipo d’immagine mentale di ciò che la vita dovrebbe essere – come, ad esempio, il rivoluzionario o il terrorista, che hanno una qualche immagine di ciò che vogliono ottenere.
    Il momento presente diventa un mezzo verso un fine. Quando vedi il momento presente stesso e tutto quello che fai in quel momento come un mezzo verso un fine, si tratta di pensiero e azione non illuminati. Questo crea ulteriore sofferenza, non importa quale sia il finale. L’energia che fluisce in quello che fai non è allineata con la vita, perché tu non sei allineato con la vita. Parti da una coscienza egoica.
    Il denaro è un buon esempio. Un business illuminato non è interessato primariamente a fare soldi, perché quando si è interessati a fare soldi si desidera più il futuro che il presente. Ogni volta che si desidera il futuro rispetto al presente, l’intelligenza vera, che può fluire in quello che facciamo solo quando si è totalmente allineati con il momento presente, non può fluire in ciò che stiamo facendo. In altre parole, quello che fai è ego, o viene dall’ego.
    Naturalmente, quando intraprendi un’azione, c’è sempre uno scopo, che è nel futuro. Qualunque cosa tu faccia nella vita quotidiana, guidare da qui a lì, cercare di parlare con qualcuno al telefono, fare questo o quello, vai sempre verso qualche altra parte. Questo è inevitabile. Ma la domanda è: tal fine nel futuro è per te più importante di ciò che stai facendo nel presente? Se lo è, allora è una forma di ego. L’ego guarda sempre verso il momento successivo alla ricerca di appagamento.
    Riallineamento significa che lo scopo principale della tua vita è ogni azione che stai facendo in questo momento. Lo scopo principale della vita è essere pienamente in ciò che si sta facendo. Diciamo che devi prendere un aereo, e che fai la valigia muovendoti velocemente. La maggior parte delle persone lo chiamano stress. La maggior parte delle persone vive così tutto il tempo.
    La prossima volta che hai un qualche tipo di scadenza, e devi intraprendere un’azione fisica – esser pronto, rispettare la scadenza – indaga e vedi: È possibile essere così presente a quello che fai che il momento futuro non è primario, ma la qualità di come lo fai nel momento presente è primaria? Ciò significa farlo consapevolmente. Ciò significa gioire del fare stesso.
    Sì, devi raggiungere l’aeroporto. E tu godi dell’elevato flusso di energia di questo momento, mentre raccogli le cose, le metti in valigia, e sei attento a ciò che ti serve. Anche correndo a prendere un treno o un taxi, puoi godere dell’energia alta del momento. Le persone si stupiscono quando si rendono conto che anche correndo verso un appuntamento, si può godere il momento, piuttosto che lasciarsi stressare dal momento. Se ti piace, non puoi essere stressato! E egualmente puoi essere veloce!
    Stress significa che c’è qualcosa di sbagliato, e che non sei allineato con la vita. Certo, la maggior parte delle persone a questo mondo sono stressate e la maggior parte di coloro che non sono stressati sono totalmente annoiati! (Ride)
    Hemachandra: Perché lo stress è così comune, Eckhart, e quali sono le conseguenze del vivere la vita basandola sullo stress?
    Tolle: Il mondo intero accetta che lo stress sia il modo normale di vivere. In realtà, la gente pensa di dover essere stressata per avere successo. Pensano che se non si è stressati, c’è qualcosa di sbagliato. Ma ogni azione che nasce dallo stress è di bassa qualità, e contribuisce alla sofferenza umana.
    Lo stress è una forma di sofferenza. Se potessi guardare il tuo corpo e vedere cosa fa lo stress al tuo corpo e alle sue funzioni – ciò che fa al cuore, alla circolazione, al sistema immunitario, alla funzione digestiva, al fegato – se potessi esaminare tutto ciò, vedresti che lo stress è estremamente dannoso per l’organismo.
    Puoi essere consapevole del fatto che quando sei stressato, è sempre un segno che hai perso il momento presente. Una volta che ti accorgi di aver perso il momento presente, puoi scegliere di ritornare nel momento presente. Anche in un momento di stress, puoi dire: “OK, posso godere del fare stesso? Posso godere del flusso di energia di questo momento? ” E, naturalmente, puoi!
    Allora il futuro si ritira. Diventa periferico. Lo sai che c’è. È necessario arrivare, sì. Ma puoi godere il momento presente, e puoi allinearti con il fare. La presenza fluisce in quello che fai. Anche se ciò che fai può essere lo stesso, vi è una differenza fondamentale: l’energia che fluisce in quello che fai, anche se può essere alta è un’energia molto tranquilla.
    Così, questo è ciò che le persone hanno da imparare: è possibile essere efficienti in questo mondo senza essere stressati. Non è necessario fare le cose in uno stato di ansia o di angoscia. Non è questo il modo di essere allineati con la vita.
    Hemachandra: Qual è il modo più diretto per cominciare ad allinearci con la vita?
    Tolle: Lavorare per iniziare a riconoscere l’importanza primaria del momento presente. Un buon indicatore è chiedersi: “Qual è il mio rapporto con il momento presente? Come mi sto relazionando con esso? ”
    Queste sono domande importanti che possono riportarti a realizzare che l’adesso è tutto ciò che sempre hai. Non c’è nient’altro. Quindi, potresti anche fare l’adesso tuo amico. In caso contrario, sei fuori allineamento con la vita stessa.
    Puoi vivere in questo modo, come un amico dell’adesso, e allora molti cambiamenti fanno il loro ingresso nella tua vita. Quando non rendi il momento presente un mezzo per uno scopo, lo stesso accade con ogni essere umano che incontri – in azienda e anche a casa, in famiglia – non è più un mezzo per raggiungere un fine.
    Quando vuoi sempre la prossima cosa, ogni essere umano diventa un mezzo per raggiungere un fine. Anche quando le persone sono con i loro figli: “Hai fatto questo? Dai, fai questo, lo devi finire. ” Se si va in alcune famiglie, tutta la loro vita consiste di, “Qual è la prossima cosa che dobbiamo fare? Andiamo, andiamo.”
    Questo non è il modo di vivere.
    Hemachandra: Che cosa significa questa comprensione, allora, per un affare, un’azienda o un’organizzazione?
    Tolle: Quando incontri i clienti nella tua azienda: sono mezzi per un fine? Se il presente è solo un mezzo per un fine, anche le persone che incontri diventano parte di questo, perché vuoi qualcosa da loro. Desideri l’affare. Vuoi le informazioni che sono in procinto di darti. Vuoi i loro soldi. Qualunque cosa vuoi, diventano un mezzo per un fine. Il che riduce tremendamente la qualità delle interazioni umane. Le interazioni umane diventano egoiche, perché poi anche le altre persone fanno di te un mezzo per raggiungere un fine.
    Quando s’incontra un altro essere umano e il momento presente è primario, allora l’evento principale è ciò che Un Corso in Miracoli dice: «Ogni volta che incontri qualcuno, è un incontro sacro». L’evento principale è il campo energetico di presenza che si crea tra voi e l’altro essere umano. C’è gioia profonda nel meeting (nella riunione).
    Quindi, qualsiasi cosa che si desidera raggiungere è secondaria: l’affare, lo scambio d’informazioni, qualunque essa sia. Sì, anche questo avviene, ma c’è un fondamento più profondo.
    Se ottieni l’affare, bene. Se non l’ottieni, va anche bene. Mi sembra che quelle persone che già vivono così, perché alcuni lo fanno già, abbiano in realtà molto più successo di quelli per i quali ogni persona che incontrano è un mezzo per raggiungere un fine.
    Hemachandra: Vuoi dare un esempio di una tale persona nel mondo degli affari a partire dalla tua esperienza?
    Tolle: Quando ho comprato una macchina qualche anno fa, il commesso era totalmente in uno spazio di gioia. Ho preso atto che non gli importava se compravo la macchina oppure no. Gioiva nel mostrarmi la macchina e nel farmi fare un test di guida. E alla fine gli ho detto: “Sì, la prendo.” Ma so bene che se avessi detto: “Non credo di prenderla”, egli sarebbe rimasto lo stesso. E, forse, fra tre anni se compro un’altra macchina, andrò di nuovo da lui a comprarla.
    Diciamo che anche tu hai intenzione di comprare una macchina. Se il venditore ti vede come un mezzo per un fine, quindi se non gli compri la sua auto dopo che lui ti ha parlato per un’ora, ti ha mostrato le automobili, e ti ha fatto fare i vari test di guida, alla fine è sconvolto, infastidito.
    Così, tutto quello che voleva da te è avere i tuoi soldi e che tu comprassi quella macchina. Non era interessato a te come essere umano. Non era interessato al momento presente. Era interessato al momento futuro.
    Le persone sentono quando sono trasformate soltanto in un mezzo per raggiungere un fine. E sono molto meno propense a fare quello che vuoi che esse facciano – prendi l’esempio della compera dell’auto – quando avvertono di esser ridotte a un mezzo per raggiungere un fine.
    Tutto scorre con maggiore facilità quando la gente vive come un tutt’uno con il momento presente. Poi, è un tutt’uno con gli esseri umani che incontra, e questo è l’unico modo in cui il mondo possa davvero cambiare.
    Il mondo è in un tale caos a causa del continuo conflitto che nasce tra gli esseri umani, non solo tra gli individui, ma tra le tribù, le nazioni e i gruppi. Ma il cambiamento può avvenire solo quando le persone iniziano da loro stesse.
    Ognuno deve cominciare con se stesso. Le nazioni sono composte da individui. E ogni individuo ha da portare una qualità diversa nella sua vita, nella sua azienda e professione – la qualità della coscienza risvegliata!
    E, allora, tutto cambierà. Quando abbastanza esseri umano lo mettono in pratica, i rapporti tra le nazioni cambieranno. La follia che tuttora sperimentiamo, che è la vecchia coscienza, arriverà alla fine.
    Disclaimer
    L’articolo che hai appena letto è stato tradotto e pubblicato da Elsa Masetti sul suo blog www.elsamasetti.it.
    Fonte: New Age Retailer
    La blogger Elsa Masetti ha più volte chiesto il permesso di pubblicazione in lingua italiana di questa intervista, senza risposta. Semmai pervenisse una richiesta di rimozione, siamo pronti a rimuoverla.

    DELLO STESSO AUTORE...CONSIGLIATISSIMO!

    Il Potere di Adesso Buono

    VIVI QUI E ORA

    Se pensi alla strada che devi percorrere
    ti trovi tremendamente a disagio
    e la vita diventa troppo complicata.
     
    Se smetti di pensare
    e cominci invece a camminare,
    il tuo fardello si alleggerisce
    e inizi a intuire il tuo percorso,
    a scoprire una tua "visione".

    Osho 
      
    Fonte:
    http://eliotroporosa.blogspot.com/

    lunedì 11 ottobre 2010

    L’osservazione è la chiave della meditazione (OSHO)

    “La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell’estasi, lo stato di ebbrezza divina. E’ una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata.
    La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L’osservazione è la chiave
    della meditazione. Osserva la tua mente.
    Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore. E il miracolo della meditazione, dell’osservare è:
    allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente -- se n’è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte -- per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.
    Grazie all’osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all’erta, senza che esista in te un singolo pensiero… ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.
    Questo è il momento in cui l’energia si volge all’interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l’energia si volge all’interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.
    Tu non sei sbagliato! Solo il tuo modello, il modo in cui hai imparato a vivere è sbagliato. Le motivazioni che hai imparato ed accettato come tue, non sono tue. Non soddisfano il tuo destino. Sono contro il tuo germoglio, sono contro il tuo elemento…
    Ricorda: nessuno può decidere per te. Tutti i loro comandamenti, tutti i loro ordini, tutte le loro morali, esistono per ucciderti. Tu devi decidere per te stesso. Devi prenderti la tua vita nelle tue mani. Altrimenti, la vita continua a bussare alla tua porta e tu non ci sei mai -- sei sempre da qualche altra parte.
    “Qualsiasi pensiero ti foggi con la mente dualistica, non potrà mai dar conto della vera natura della mente: per questo dico che vivi in un sogno”.

     Osho. Fonte: tratto dall'ottimo sito http://eliotroporosa.blogspot.com/